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Italia Oggi

Antinori vanta margini record … Maxiprestito da mezzo mld per lo shopping in Napa Valley… Ricavi e margini record per il gruppo Antinori e maxi finanziamento da mezzo miliardo di euro per acquisire la prestigiosa cantina californiana Stag’s leap wine cellars. Nel 2022 la holding Palazzo Antinori ha realizzato ricavi consolidati per 333,8 mln di euro (+19%) e un Ebitda di 149,2 mln (+32%) con un’incidenza sul fatturato di circa il 45%. Questo è stato il primo esercizio dopo la scissione fra la holding e la controllata Marchesi Antinori. Quest’ultima è focalizzata sulla produzione e distribuzione di vino della scuderia, mentre alla holding fanno capo alcune attività finanziarie, nonché varie attività del vitivinicolo, incluso il controllo delle cantine leader di redditività: Jermann e Biserno (hanno modelli produttivi e distribuzione distinte da Marchesi Antinori). Il ceo di entrambe le società è Renzo Cotarella, 68 anni di cui 44 in Antinori. Lo scorso 29 giugno Antinori California ha rilevato il restante 85% di Stag’s Leap Wine Cellars, due vigneti e una cantina in Napa Valley. L’azienda fattura 80 min di dollari. La maxi operazione è stata finanziata con mezzi propri di Marchesi Antinori, con un prestito di 7 anni per 345 mln stipulato con Intesa Sanpaolo, Cdp e Bnl, un’obbligazione per 150 min di dollari sottoscritta da Pricoa Private Capital (durata 10 anni) e con 10 mln di Simest e Maeci. Il debito dovrebbe essere ripagato senza problemi dal gruppo toscano, grazie all'alta redditività e alla solida situazione finanziaria: lo scorso dicembre contava su un patrimonio netto di 1,3 miliardi, un attivo immobilizzato di 975 mln e una posizione finanziaria netta positiva per 239 min. Soltanto in Toscana la famiglia Antinori controlla 1.800 ettari ed è presente nelle zone più rinomate d’Italia: Franciacorta, Barolo e Barbaresco, Umbria, Friuli e Puglia. Senza contare le aziende all’estero. “Il mezzo miliardo è il finanziamento ottenuto non il prezzo pagato”, precisa Cotarella: “Quello non possiamo comunicarlo per contratto, ma si fa presto con i moltiplicatori a capire quanto valgano le cantine della Napa Valley, specie se hanno una rilevanza iconica come Stag’s leap wine cellars”. Poi il top manager aggiunge: “Anche questa operazione dimostra come la nostra marginalità debba essere elevata per reggere la crescita. Abbiamo immobilizzazioni stratosferiche con 3 mila ettari di vigneti e una quindicina di cantine, ma il rendimento generato dagli asset è molto basso”. Quanto al trend del 2023, Cotarella sottolinea che “dopo un 2022 euforico quest’anno prevale la stabilità: performano Uk, Svizzera, Germania e Italia. Altri soffrono, ma siamo in linea con le previsioni. Nei fatti, il nostro sviluppo è strettamente legato alla disponibilità di prodotto”. Come sarà la vendemmia per Antinori? “Il maltempo ha prodotto problemi a macchia di leopardo. Lo sviluppo di peronospora si è manifestato nelle zone più fresche e nel biologico: per esempio, la Maremma è abbastanza sana, la zona della Toscana centrale non bio va bene, mentre a Bolgheri ha piovuto poco. Non rileviamo problemi in Umbria e Puglia salentina, mentre nella Puglia del nord, causa peronospora, abbiamo un piccolo calo produttivo nel biologico. Bene in Piemonte, mentre in Friuli, a luglio, abbiamo preso qualche grandinata, ma ora la situazione è tranquilla”. La vendemmia scarsa compenserà l’eccesso degli stock? “Mi pare si esageri: a luglio l’Italia aveva due mln di ettolitri di giacenze (+4,4%) rispetto al 2022”, risponde Cotarella: “Alla fine abbiamo quasi una vendemmia in più, ma l’abbiamo sempre avuta. Non c’è nulla di nuovo. E se davvero la vendemmia registrerà fino a 10 mln di ettolitri in meno avremo carenza di vino”.

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