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Italia Oggi

Toso: la guerra svuota i calici di Mosca … Esportare il vino nell’Est Europa non è mai stato così difficile. Soprattutto in Russia. “Adesso gli effetti della guerra si fanno sentire, soprattutto in Russia”, rivela a ItaliaOggi Gianfranco Toso, amministratore delegato delle omonime cantine piemontesi. “A pesare nella ex Urss è la svalutazione del rublo: una bottiglia viene pagata il doppio di un anno fa”, dice. A tutto ciò si sommano problemi di natura diversa, non dovuti all’embargo in quanto per il vino non è stato applicato. “I trasporti hanno risentito della guerra e questo impatta sulla capacità logistica; poi ci sono le sanzioni i cui effetti si riflettono sull’economia con il blocco dei pagamenti. Dopo il blocco iniziale dovuto allo scoppio della guerra, il mercato russo si è ripreso; ma poi, lentamente, ha iniziato a rallentare, fino a fermarsi. Adesso è fermo”, continua Toso. Per quanto riguarda l’Ucraina, invece: “Il mercato regge. Nelle zone dove non c’è il fronte di guerra, da Kiev verso l’Unione europea, la situazione è quasi normale. Il mercato ucraino per adesso è in standby”. I vini di riferimento di Cantine Toso sono il Moscato d’Asti e l’Asti Spumante; l’export vale il 65% su un fatturato complessivo di 40 milioni di euro e circa 30 milioni di bottiglie prodotte. L’Est pesa per il 20% dei ricavi. E, oltre a Russia e Ucraina, Toso vanta sbocchi commerciali in Kazakistan. “E il terzo mercato strategico, ma, anche se non è direttamente coinvolto nel conflitto, ci sono grosse complicazioni di natura logistica”, spiega l’ad. “Per arrivare in Kazakistan si dovrebbero attraversare Ucraina e Russia, sia su strada sia su rotaia. Ora è impossibile. Dunque, i trasportatori devono compiere viaggi molto più lunghi, evitando i paesi coinvolti nel conflitto”. Parte delle quote di mercato perse ad Est sono state recuperate in mercati storici e consolidati come Francia, Belgio e Svizzera e grazie alla crescita delle vendite in Polonia e nell’Europa del Nord. “Anche i mercati emergenti, come Singapore e Vietnam, danno soddisfazione”, chiosa Toso: “Dopo i dubbi dei primi mesi dell’anno, l’estero è ripartito e abbiamo il segno positivo”.

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