02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

Italia Oggi

Piccini rileva la cantina Cidra … E lancia un bond da sei mln per sostenere gli investimenti… Piccini accelera sullo sviluppo, rileva il controllo della cantina veneta Cidra e lancia un’obbligazione di 6 milioni di euro per sostenere gli investimenti. Nei primi 5 mesi del 2023 la società toscana ha aumentato le vendite del 16% e per la fine dell’esercizio si attende una ripresa della redditività dopo un 2022 in cui l’impennata dei costi ha eroso il margine industriale del 37%. Secondo l’azienda, l’aumento del prezzo del vetro, più che raddoppiato in pochi mesi, “è stato parzialmente ribaltato sui prezzi di vendita, da qui una sensibile perdita della marginalità. Per fine anno prevediamo vendite migliori ma molto dipenderà dalla congiuntura e dalla velocità di discesa dei prezzi delle materie prime che potrebbe consentirci un recupero dei margini”. Nel 2022 Piccini ha realizzato ricavi consolidati per 109,5 mln (+9%), un Ebitda di 3 mln (-36%) e un utile di 560 mila euro (-44%). La posizione finanziaria netta è negativa per 25 mln (da 19,6 mln del 2021). Solo il 47% dei ricavi è prodotto in Italia, per lo più nella Gdo sugli scaffali diEsselunga, Metro, Carrefour, Coop, Conad, Aldi e Autogrill. Il resto delle vendite è realizzato in 90 mercati. Il piano strategico di Piccini puntava anche sul Prosecco e infatti ha rilevato il 35% della trevigiana Vinicola Cide, imbottigliatore di marchi privati di Prosecco molto votato al mercato tedesco, tanto da controllare il distributore Cide gmbh che ha assunto il nome di Tenute Piccini 1882 gmbh. Il vulcanico presidente Mario Piccini si è inoltre impegnato a rilevare un’ulteriore quota del 30% della società veneta entro febbraio 2025 per 450 mila euro e una tranche del 25% nell’aprile successivo per 1,5 mln. Nel 2022 Vinicola Cide ha realizzato un fatturato di 22 mln, per il 65% all’export. Sul fronte finanziario, l’azienda senese ha emes so un’obbligazione (il cosiddetto basket bond di Unicredit) con scadenza nel 2028, al tasso variabile Euribor 6 mesi + spread del 4,95%. Inoltre, lo scorso dicembre gli azionisti hanno quadruplicato il capitale sociale di 10 mln, portandolo da 3,3 a 13,3 mln, trasferendo le risorse dalla riserva di rivalutazione. Oggi Mario detiene il 55% delle azioni e le sorelle Elisa e Martina il 22,5% ciascuna. Oltre al brand Piccini, il gruppo senese ha in portafoglio i brand Chianti Geografico e Porta Rossa (Barolo) e ha inoltre avviato “Generazione Vigneti”, il progetto, guidato dai figli Ginevra, Benedetta e Michelangelo, che comprende le 5 tenute di famiglia: dal Chianti Classico, alla Maremma, passando per Montalcino e le terre vulcaniche del Vulture e dell'Etna. In occasione dell’inaugurazione della nuova bottaia nello stabilimento di Casole d'Elsa, investimento da 850 mila euro, Mario Piccini ha rivendicato le sue origini: “Le nostre tenute ora abbracciano i territori più votati d’Italia, come la Sicilia o il Piemonte, ma le nostre radici toscane rimangono forti e legate al Sangiovese. E unvitigno che l’azienda vuole continuare a valorizzare quotidianamente per le sue caratteristiche e perla sua versatilità”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su