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Italia Oggi

Zonin alla conquista degli Usa … Chiude il riassetto delle controllate e si espande negli States… Zonin termina il processo di riassetto interno delle società controllate; nel primo trimestre ha confermato il valore delle vendite e ha avviato un’espansione più capillare negli Usa con il distributore Rndc, grazie al sostegno di un piano di investimenti strutturato. Nel 2022, il gruppo vicentino ha realizzato ricavi per 200 mln di euro e una perdita netta di 2,3 mln. L’obiettivo di quest’anno è migliorare la profittabilità del canale Ho.re.ca., con contestuale contenimento dei costi delle materie prime e dei costi finanziari. Da quest’anno la holding Casa vinicola Zonin controlla le nove tenute di famiglia e ciascuna di esse ha la proprietà dell’azienda agricola con i relativi rapporti giuridici. Inoltre, svolge principalmente l’attività di commercializzazione e distribuzione dei vini delle maggiori denominazioni italiane. Alla fine del lungo processo di riassetto sociale, il valore di terreni e fabbricati nel bilancio civilistico di Casa Vinicola Zonin spa è scivolato da 205 a 40 mln, mentre quello delle partecipazioni è schizzato da 55 a 214 mln. Il debito verso banche è di 80 mln (da 87,7 mln) e la liquidità di 25 mln (da 32 mln). Il gruppo Zonin dichiara 1.700 ettari vitati di proprietà e produce vini fermi e spumanti a marchio proprio e delle tenute di famiglia: Ca’ Bolani in Friuli, Castello del Poggio in Piemonte, Il Bosco in Oltrepò, Rocca di Montemassi e Castello di Albola in Toscana, Masseria Altemura in Puglia e Principi di Butera in Sicilia. A queste si uniscono Barboursville Vineyards, negli Stati Uniti, e Dos Almas, in Cile. In tutto le bottiglie prodotte nel 2022 sono state 50 mln. Nel 2022 l’azienda ha realizzato ricavi consolidati per 200,1 mln di euro (+0,8%), di cui 165 mln (-1,9%) sui mercati esteri (i dati sono forniti dall'area studi Mediobanca); la perdita netta di esercizio è di 2,33 mln contro i 5,1 mln del 2021. La combinazione nel 2022 degli alti costi dell’energia e delle materie prime ha generato un rimbalzo nell’acquisizione delle materie prime di circa il 10%. Il gruppo Zonin ha visto un aumento del valore medio del venduto ma una diminuzione dei volumi. Secondo l’azienda, i motivi di queste variazioni sono l’inflazione, il cambio euro verso dollaro/dollaro canadese, ma soprattutto lo switch tra canali (fra off-trade e on-trade) dovuto all'aumento dei consumi fuori casa a scapito di quelli domestici che ha determinato un cambiamento di mix prodotti e di marginalità. La crescita dei tassi di interesse ha determinato un impatto nella gestione finanziaria delle imprese e delle famiglie, ma il team manageriale di Zonin è stato in grado di mantenere sotto controllo tutte le leve manageriali a sua disposizione raggiungendo a livello di gruppo gli obiettivi di marginalità prefissati ad inizio anno. Il controllo della società fa capo alla famiglia Zonin per il 64%, il resto è in portafoglio al fondo di private equity dei Benetton, 21 Invest. In tre anni la multinazionale veneta intende investire una cinquantina di mln per presidiare meglio i mercati e diventare uno dei brand di riferimento nel mondo. I tre fratelli Zonin vorrebbero anche ridisegnare parte dell’offerta, cedendo eventualmente alcune tenute (ad esempio, Castello del Poggio, Rocca di Montemassi o Principi di Butera) ed acquisendone altre per un posizionamento migliore sui mercati.

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