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Italia Oggi

Al vino 12,6 milioni, ma 16 consorzi restano a secco … Pioggia di incentivi sui consorzi del vino. In particolare per Chianti Classico, Prosecco dì Conegliano, Valpolicella, Prosecco Doc e Verdicchio. Il ministero dell’agricoltura ha pubblicato la graduatoria dei 47 consorzi di tutela che riceveranno 12,6 mln di euro dei 25 stanziati dal decreto n. 302355 dello scorso 7 luglio (cosiddetto “decreto Centinaio”) per il perseguimento di interventi volti a sostenere la filiera vitivinicola con azioni di promozione, informazione e formazione in Italia. I primi classificati hanno ottenuto un punteggio di 87 (Chianti Classico, Vesuvio e Sannio) e l’ultimo 60 (Asolo Montello). Sono rimasti esclusi 16 consorzi e questo spiega anche il mancato raggiungimento del tetto dei 25 mln a bando. In dettaglio, il Chianti classico otterrà 431 mila euro su un progetto di 538 mila, il Prosecco Docg 499 mila su 555 mila, i vini Doc Sicilia 483 mila su 555 mila. Fino ai 62 mila euro su 183 mila dei Colli di Parma. Dalla classifica finale sono assenti nomi eccellenti come il consorzio del Barolo Barbaresco e quello del Franciacorta. “I tempi erano davvero stretti per articolare un progetto promozionale che, tra l’altro, prevede un’analisi precisa dell’impatto”, spiega il direttore del Consorzio Chianti classico, Carlotta Gori. “Noi lo abbiamo fatto senza avvalerci di consulenti esterni: non è stato facile, anche perché 1’80% delle vendite di Chianti classico è realizzato all’estero. Immagino che sia stato ancora più difficile per i consorzi meno strutturati”. Il progetto promozionale del consorzio del Chianti classico comprende varie attività ed eventi a Firenze, a Vinitaly e a Milano wine week. Dall’Istituto marchigiano tutela vini (16 denominazioni e 556 aziende associate), il direttore Alberto Mazzoni comunica di aver appena ricevuto la notifica del ministero di un contributo di 354 mila euro. “Sono rimasti fuori”, dice Mazzoni, “i costi del personale legati a visite ed eventi sul territorio per informazione e formazione e quelli per il restyling del sito. E’ prevalsa quindi una visione strettamente connessa a informare e formare i consumatori su qualità dei vini e salute. L’obiettivo del bando è dunque quello di finanziare le Doc e non le strutture dei consorzi”. E i 12,4 mln di “residui passivi” del decreto? “Mi auguro”, conclude Mazzoni, “che le risorse rimanenti vengano messe a bando dal nuovo ministro”. Delusione invece in casa Barolo. “Siamo sorpresi dall’esclusione”, ammette il presidente del consorzio, Matteo Ascheri. “Non capiamo i criteri di assegnazione dei contributi. Forse il nostro progetto è ritenuto simile al Psr. I 12,4 mln di fondi non assegnati ci fanno sperare in un ripescaggio”. Il consorzio non ha ancora ottenuto l’esito del Psr che prevede un aiuto di 300mila €

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