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Italia Oggi

Aiuti al vino, tre big sul piede di guerra … Consorzi di tutela all’attacco. Dopo la bocciatura incassata dall’istanza per beneficiare del decreto Centinaio sulla promozione, i consorzi di Barolo, Franciacorta e Bolgheri hanno ricorso contro la graduatoria del ministero dell’agricoltura che ha ritenuto inammissibili i loro progetti. Il primo verdetto del Tar ha respinto il ricorso presentato dal consorzio Barolo. “Ora attendiamo le motivazioni, per decidere se ricorrere al Consiglio di Stato”, dichiara il presidente Matteo Ascheri. Mentre a giorni si attendono gli esiti delle istanze al Tar presentate da Bolgheri e Franciacorta. Comprensibilmente i vertici di questi due ultimi consorzi non hanno voglia di rilasciare dichiarazioni per timore di complicare l’esito del ricorso. Lo scorso 28 ottobre il Masaf ha pubblicato la graduatoria con i 47 consorzi che riceveranno 12,6 min di euro dei 25 stanziati dal decreto n. 302355 dello scorso 7 luglio (decreto Centinaio) per il perseguimento di interventi volti a sostenere la filiera vitivinicola mediante azioni di promozione, informazione e formazione in Italia. Sono rimasti esclusi 16 consorzi e questo spiegai restanti 12,4 mln non assegnati. Tra i fortunati vincitori del bando ci sono i consorzi del Prosecco Docg (499 mila euro), Doc Sicilia (483 mila), Valpolicella (480 mila), Chianti classico (431 mila) e così via. Nel contenzioso sorto fra i 3 consorzi ricorrenti e il Masaf è singolare il caso Bolgheri. Il direttore Riccardo Binda ha dichiarato di aver inviato l’istanza al ministero “prima della scadenza, il 13 agosto, ma, forse complice il clima vacanziero, è finita nell’ufficio sbagliato. Si sono accorti dell'errore soltanto su mio sollecito, lo scorso 5 novembre”. A Bolgheri speravano in un ripescaggio, ma così non è stato. A quel punto è scattato il ricorso al Tar. Al consorzio del Barolo invece, dopo aver ricevuto i fondi del Psr, hanno riprogrammato la promozione puntando su risorse pubblico/private. “Sulla promozione internazionale”, dichiara Ascheri, “abbiamo chiesto all’Ue di poter ritornare a fare promozione negli Usa per il terzo anno consecutivo anziché in Cina, anche in considerazioni della situazione sanitaria. Ci è stato negato. Bene, andremo in Cina, ma il prossimo tour negli Usa lo finanzieremo con risorse nostre”.

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