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Italia Oggi

Amarone, meno vino in cantina. I produttori puntano a un giro d’affari da un mld di euro … Boom di vendite nel 2021. Scorte ridotte anche per il Valpolicella. Il Ripasso segna il passo… Il successo commerciale dell’Amarone assottiglia lo stock del re della Valpolicella e pone le condizioni per nuovi aumenti di prezzo. L’obiettivo dei produttori dei cinque vini della Valpolicella è quello di centrare il miliardo di valore, molto di più dei 600 min del 2022 con 67,3 mln di bottiglie. Intanto, nel 2022 per l’Amarone è stata realizzata una vendemmia record (417 mila quintali di uva) e quasi record per tutti i vini della Valpolicella (932 mila quintali). Tuttavia le vendite vivaci del biennio 2021/22 hanno eroso le giacenze di Amarone: sono scivolate da 56,4 mln di bottiglie del 2019 a 49,3 min dello scorso dicembre. Una perdita secca delle scorte di 7,1 min di bottiglie (-12,4%), secondo il monitoraggio del ministero dell’agricoltura. Simile il trend del Valpolicella (-11%), ma opposto quello del Ripasso (+11%). Sul fronte commerciale, secondo l’indagine realizzata da Nomisma wine monitor e presentata ad “Amarone Opera Prima”, nel 2022 le vendite di Amarone si sono contratte, a volume, del 7,2%, e sono cresciute, a valore, del 4%, a circa 360 min di euro (franco cantina), per metà nell'Horeca. Ha performato meglio il mercato domestico (raggiungendo il 40% delle vendite totali) dell’estero grazie al turismo: +1,5% i volumi e +7,4% a valore. Tonfo invece dell’export: -13% in quantità e +1,8% a valore. All'estero, hanno brillato gli Stati Uniti, sempre più mercato estero di riferimento, che hanno superato i top buyer Canada e Svizzera. In Italia, in un anno il prezzo dell'Amarone sfuso 2019 è volato da 9 euro/litro a un picco di 12 euro: +33%. Il prezzo medio dell'Amarone è stato di 20,8 euro/bottiglia. Al è stato un anno eccezionale sul piano delle vendite”, ha detto il presidente del consorzio della Valpolicella, Christian Marchesini, “il 2022 è servito per consolidare la crescita, con risultati meno eclatanti, ma comunque significativi. Lo testimoniano anche gli imbottigliamenti che registrano un +12% sul 2019 per un’annata commerciale che è stata comunque la seconda migliore del decennio, con oltre 17 mln di bottiglie immesse sul mercato. La denominazione si conferma in equilibrio, grazie anche a una stabilizzazione finalmente raggiunta sul fronte della superficie vitata dopo il blocco degli impianti del 2019”. Infatti l’anno scorso gli ettari si sono attestati a 8.586 ettari, solo 13 in più dell’anno prima. Preoccupa l’erosione delle giacenze?” Sì, nel 2021 abbiamo venduto 3,5 min di bottiglie in più della produzione e ad un prezzo basso. Meglio puntare sul valore. Il nostro obiettivo per la Valpolicella è il miliardo di valore”. Secondo Andrea Sartori, ceo della cantina omonima, “con 49,3 min di bottiglie di Amarone in giacenza, in 4 anni si potranno fornire mediamente 12 min di bottiglie l’anno e non i 17 mln dell’anno scorso”. Ma serviranno davvero 17 min l’anno? “Veniamo da un 2022 complessivamente buono”, risponde Riccardo Pasqua, “con i mercati anglosassoni e il canale tradizionale che hanno trainato la crescita. Per quest’anno, il nostro livello spinto d’internazionalizzazione ci rende ottimisti nonostante le ombre di questo periodo. Meno convinto Sartori, secondo cui “ci sono ancora tante variabili in gioco e l’orizzonte non è ancora chiaro. Spero riusciremo a recuperare anche i margini persi nel 2022”.

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