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Italia Oggi

Il Barolo pulita a selezionare i lavoratori … Caporalato e impiego di lavoratori irregolari sono un fenomeno anche del mondo del vino. Anche in Piemonte. Dove il consorzio di tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani ha messo in campo una serie di azioni per la gestione del lavoro in vigna. Prima tra tutte, fare rete fra i territori, dove i lavoratori irregolari si spostano a seconda dei periodi dell’anno, per concordare politiche e interventi che possano dare risposte efficaci. Ma anche formare i futuri lavoratori e collaborare attivamente con il mondo delle cooperative per garantire il rispetto delle norme e delle condizioni etiche di chi lavora nelle aziende e nei campi. Lo ha spiegato il presidente Matteo Ascheri in occasione di Changes, convegno all’interno di Grandi Langhe 2023: il fenomeno “è una criticità da sanare. Insieme al mondo delle cooperative agricole abbiamo avviato progetti e interlocuzioni continue che hanno portato alla definizione di protocolli che disciplinano il reclutamento, le retribuzioni e le condizioni dei lavoratori. Inoltre, con l’Accademia della Vigna, progetto ideato e coordinato da Weco, abbiamo avviato un percorso formativo per dare modo ai lavoratori di apprendere quelle competenze che possano valorizzarne le professionalità e migliorarne le condizioni”. Infine, ha aggiunto Ascheri: “Stiamo valutando di dare vita a un soggetto terzo per poter disintermediare la selezione e proporre alle cantine consorziate un interlocutore affidabile e che agisce nel pieno rispetto delle norme”. Changes è stata l’occasione per portare all'attenzione delle istituzioni, del mondo del vino e dell’opinione pubblica le questioni legate alle modalità di reclutamento e impiego della manodopera in vigna. Il consorzio Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani associa 542 aziende vitivinicole per l0mila ettari di vigneti e 66 milioni di bottiglie prodotte.

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