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Italia Oggi

Asse Slow food – BolognaFiere … Cresce il salone del vino biologico. Eventi anche all’estero… Cala il sipario su Slow wine fair con oltre 10mila visitatori e 750 aziende partecipanti che hanno offerto in larga parte “il vino buono, pulito e giusto”, cioè quello biologico. La manifestazione, alla sua 2 edizione, si è svolta (dal 26 al 28 febbraio) sotto regia Slow food, in due padiglioni di BolognaFiere. Nel 2022 il business del vino bio è cresciuto, aldilà delle aspettative: il presidente di FederBio, Maria Grazia Mammuccini, stima che l’export sia balzato del 18%. E l’anno prima, il giro d’affari era stato valutato circa 630 min, per lo più realizzato all’estero, in specie in nord Europa. Numeri importanti che scaturiscono dal vigneto biologico italiano di 120mila ettari: il 19% dell’estensione totale. Dal canto suo, BolognaFiere è ormai lanciata verso una connotazione di quartiere fieristico del food&wine biologico. Da 35 anni organizza, a settembre, il salone del biologico e del naturale; a febbraio ospita Slow wine food e dal prossimo novembre il Mercato dei vini dei vignaioli indipendenti conFivi. Quest’ultimo evento è stato strappato, dopo 10 anni, a Piacenza Expo con un accordo pluriennale. Insomma è nato un ticket tra il quartiere felsineo e Slow Food, destinato ad evolvere oltreconfine. “Con Slow Food”, dichiara a ItaliaOggi il direttore di varie manifestazioni di BolognaFiere, Domenico Lunghi: “Stiamo studiando anche come portare all’estero alcuni eventi”. La domanda di vino bio arriva, in larga parte, dai mercati nord europei. “Su 100 buyer esteri ospitati, 30 erano tedeschi e 20 danesi. E abbiamo appena cominciato”, sottolinea Lunghi. “Mentre in Italia notiamo che Slow wine fair inizia a interessare anche ai buyer della grande distribuzione. Peraltro, alcuni produttori hanno contratti per la marca privata”. Sulla provenienza dei 750 espositori, Lunghi calcola che almeno un terzo aderiscano alla Federazione dei vignaioli italiani. Slow Food garantisce a tutti, dalla microazienda familiare alla cantina esportatrice, spazi uguali e lo stesso numero dei calici. Il costo per ogni postazione supera di poco i mille euro. Ma, perché posizionare Slow wine fair a 30 giorni da Vinitaly? “Sono eventi con logiche diverse. L’anno scorso, per la pandemia, anticipammo Vinitaly di soli 15 giorni e quest'anno i nostri espositori sono aumentati del 50%. Segno che possono convivere”.

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