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Italia Oggi

Per I vini d’Emiglia Romagna vitigni autoctoni resistenti … Nascono i vitigni autoctoni resistenti dell’Emilia Romagna grazie ad un progetto di sperimentazione e ricerca del Consorzio Vitires, che associa quattro gruppi del mondo cooperativo (Cantine Riunite & Civ, Cantina Sociale di San Martino in Rio, Caviro, Terre Cevico), insieme al Centro di ricerche Ri.Nova. lin progetto, che mette insieme il 70% delle uve prodotte nella regione e l’11% in ambito nazionale, per il miglioramento genetico di varietà locali emiliano-romagnole resistenti ai patogeni. Sono stati studiati Sangiovese, Trebbiano romagnolo, Albana, Grechetto gentile, Ancellotta, Lambrusco Salamino, Lambrusco Grasparossa e Lambrusco di Sorbara dei quali è stato gíà possibile individuare le prime selezioni (genotipi) che hanno evidenziato caratteristiche di resistenza ai patogeni, in particolare oidio e peronospora, e adattabilità agli ambienti di coltivazione anche in relazione ai cambiamenti climatici in atto. Dopo la prima fase di realizzazione degli incroci, effettuata dal 2017 al 2020, e successiva selezione, i genotipi resistenti sono stati messi a dimora, nel 2021, in uno specifico vigneto sperimentale di circa 2 ettari a Tebano di Faenza (Ra). Visti i risultati, il progetto è andato avanti ed è iniziato un secondo programma di miglioramento genetico su altre 8 varietà autoctone: Bombino bianco, Malvasia di Candia aromatica, Famoso-Trebbiano Modenese, Terrano, Lambrusco Maestri, Lambrusco Oliva, Lambrusco Marani. Il progetto ha coinvolto anche il Crea e la Fondazione Edmand Mach di San Michele all’Adige, che aveva avviato alcuni anni prima programmi di miglioramento genetico delle varietà di vitigni in Trentino.

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