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Italia Oggi

Docg Piacenza al primo prosit … Sarà la prima in Emilia Romagna ad annoverare un rosso… Il vino di Piacenza corre veloce verso la sua prima Docg. Dopo due anni di intenso lavoro condiviso con gli oltre 900 vignaioli e vinificatori del territorio, il Consorzio tutela vini Doc Colli Piacentini ha completato l’ambizioso aggiornamento dei disciplinari di produzione dei vini locali avviato a inizio 2021 e destinato a sancire una rivoluzione nella valorizzazione del proprio patrimonio enologico. Se il necessario iter burocratico tra Roma e Bruxelles rispetterà i tempi previsti, dalla vendemmia del prossimo anno si potrà brindare alla nascita della Docg Piacenza, la prima in Emilia Romagna ad annoverare al suo interno anche un vino rosso. “Grazie a un importante percorso di ascolto e confronto con i produttori, gli agronomie gli enologi piacentini e al prezioso supporto dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza”, afferma il presidente del Consorzio Marco Profumo, “siamo arrivati a un nuovo disciplinare che semplifica l’attuale classificazione dei vini piacentini e crea una piramide qualitativa completa capace di evidenziare meglio le eccellenze territoriali, facilitando la loro promozione in Italia e all’estero”. Dalle attuali tre Doc e tre Igt, Piacenza passerà ad avere la sola storica Doc Colli Piacentini e la sola lgtEmilia, mentre la Malvasia di Candia aromatica e il Gutturnio saranno ai vertici della piramide qualitativa con il riconoscimento Docg in tre diverse tipologie: Bianco, Rosso e Passito. Una consacrazione importante per due vini che hanno già da tempo hanno dimostrato di poter ambire al massimo riconoscimento di qualità a livello nazionale, sia per il profilo organolettico che per il forte radicamento territoriale e le grandi capacità evolutive. All’interno della Doc Colli Piacentini, destinata a valorizzare con convinzione ivitigni autoctoni a discapito di quelli internazionali, rimarrà centrale la produzione di vini frizzanti di alta qualità, ma troveranno spazio anche gli spumanti del territorio e alcune tipologie di vini fino a oggi assenti, come i macerati e i rifermentati con metodo ancestrale. Per il territorio della Doc ci sarà poi un allargamento “verso l’alto”, individuato su basi scientifiche, che andrà a comprendere alcune zone di alta collina un tempo non votate alla viticoltura, che oggi lo sono diventate a seguito dei cambiamenti climatici in atto; in chiave futura, potranno anche offrire garanzie di elevata qualità enologica oltre a nuove opportunità di ripopolamento dell'entroterra piacentino.

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