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Italia Oggi

Crolla il vino al supermarket … Da gennaio vendite giù del 6,2% . Il 2022 chiude con -5,4%… Vendite di vino in picchiata nella grande distribuzione, anche nel primo trimestre del 2023. E l’arrivo di nuovi aumenti sugli scaffali potrebbe prolungare il calo o, addirittura, appesantirlo. E' quanto emerso al Vinitaly nel corso del meeting su vino e distribuzione moderna, organizzato da Veronafiere. Dalle rilevazioni di Circana (ex Iri) risulta che, nel primo trimestre del 2023, le vendite di vino si sono sgonfiate del 6,2% a volume e quelle di bollicine dello 0,5%. Dati che si sommano al 2022, rispettivamente, -5,4% e -5%. Nel complesso, l’anno scorso il canale della distribuzione moderna ha assorbito 800 mln di litri per un valore di circa 3 mld. Le tensioni sui prezzi si sono manifestate anche nel primo trimestre del 2023: +7% il vino e +6,6% le bollicine. Alla fine, le vendite sono aumentate a valore dello 0,4% per il vino e del 6,1% per le bollicine, ma si tratta di dati “drogati” dall’inflazione. “Per quanto riguarda l’andamento del 2023”, ha detto Virgilio Romano, di Circana, “sappiamo che altri aumenti stanno per essere recepiti dai retailer. Le possibilità di recupero nel secondo semestre sono legate a come e quanto si ribalteranno a scaffale i nuovi aumenti di listino e come la leva promozionale sarà utilizzata. Se sarà usata più dello scorso anno da tutti i soggetti in campo, possiamo immaginare e sperare in un parziale recupero dei volumi nella seconda metà del 2023”. Nel 2022 i litri di vino e bollicine acquistati in promozione sono diminuiti di 17 mln di litri, per un valore di 40 mln rispetto al 2021. Piuttosto pessimista Francesco Scarcelli, responsabile beverage di Coop Italia, secondo cui: “Da Pasqua in avanti arriveranno aumenti di prezzo molto più marcati del 2022. E se non ci saranno promozioni adeguate diventerà un problema molto serio. Bisognerà valutare allora una manutenzione dello scaffale, eliminando le sovrapposizioni di prezzo”. Per Flavio Bellotti, responsabile category vino del gruppo Selex: “Il prezzo della bottiglia sullo scaffale è cresciuto e la promozionalità si è ridotta di circa 1 punto. Dobbiamo evitare rialzi spropositati, rispettando i problemi delle famiglie, agendo maggiormente sulla leva delle promozioni e cercando di rassicurare il consumatore”. Dal fronte dell'industria, Mirko Baggio, rappresentante di Federvini e responsabile vendite gdo di Villa Sandi, ha detto che: “Le cantine devono decidere con molta attenzione in quali mercati investire e con quali clienti utilizzare la leva delle promozioni per riuscire a conciliare fatturati e marginalità. Il consumatore si è avvicinato al vino di fascia premium e la sfida nel 2023 sarà quella di riuscire ad intercettare la domanda, in crescita, di vini di fascia più alta”. Fra i due litiganti (gdo e produttori), gode il discount. Marco Usai, wine specialist di MD, ha sottolineato: “MD ha registrato ottimi risultati nel segmento degli spumanti secchi, dei vini Igt e rosè. La novità dell’anno è stata il lancio di una nuova private label di vini autoctoni, Enotrium”.

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