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Italia Oggi

Collis Veneto group ingloba Colli Berici e Colognola … Insieme più forti. Collis Veneto wine group ingloba la cooperativa vicentina Colli Berici e quella veronese Colognola ai Colli. E’ stato avviato un complesso riassetto societario e commerciale, alla fine del quale il gruppo Collis avrà ricavi per oltre 220 mln di euro e almeno 74 mln di bottiglie vendute. Il progetto comprende, in un secondo tempo, il consolidamento della partnership tra Collis e la Casa Vinicola Sartor: Cantine Riondo, controllata da Collis, e famiglia Sartori daranno vita ad una nuova realtà commerciale da oltre 100 mln di euro di fatturato realizzati in oltre 70 paesi, che si affiancherà alla cantina vicentina Cielo e Terra, già partecipata al 51% da Cantina dei Colli Berici. Grazie al nuovo assetto, Collis avrà il ruolo di gestire direttamente la filiera produttiva composta da 1.800 viticoltori soci che lavorano 6 mila ettari di vigne nelle province di Verona, Vicenza e Padova e conferiscono più di 1 mln di quintali di uva. Collis dispone inoltre di 3 centri di imbottigliamento con una capacità produttiva potenziale di 100 mln di bottiglie delle principali doc del Veneto: Amarone, Ripasso, Pinot Grigio, Prosecco e Soave oltre ad altri varietali. Il gruppo Collis, post integrazioni societarie, dovrebbe compiere un salto di dieci posizioni nella classica nazionale per fatturato degli operatori del vino e collocarsi nella Top ten. Dal suo canto, Sartori è una delle cantine più radicate della Valpolicella: la famiglia acquistò le prime vigne nel 1898. Oggi l’architettura di marca vede il brand Sartori di Verona brand di punta, con al vertice la linea Heritage, composta da: Corte Bra Amaronedella Valpolicella Riserva, Regolo Valpolicella Superiore Classico Ripasso e Marani, un Igt di Garganega in purezza. Il presidente Andrea Sartori precisa subito che: “L’operazione con Collis non è per niente finanziaria. Si tratta innanzitutto di raggiungere una massa critica adeguata e, poi, di aumentare e integrare l’offerta con i prodotti spumantizzati di Riondo. Dopo arriveranno anche i processi di razionalizzazione industriale: è un progetto molto articolato e ci stiamo lavorando. Sia chiaro che non chiuderemo nessun stabilimento, ma integreremo la logistica e individueremo aree di risparmio dei costi”. In tutto questo rimescolamento organizzativo e societario, quale ruolo avrà Sartori? “Rimarremo soci di riferimento e seguiremo l’azienda e il brand Sartori in prima persona. Anzi Sartori sarà il brand di riferimento di tutta questa operazione. Anche la sede rimarrà a Negrar. Dopo il riassetto societario e i concambi fra Collis e Riondo, la nostra quota dovrebbe attestarsi intorno al 27%”. Nel 2022 Casa Vinicola Sartori ha realizzato ricavi per 48,8 mln e un Ebitda di 2 mln. Quali gli obiettivi a medio termine del nuovo maxi gruppo veneto? “E’ prematuro comunicarli oggi”, mette le mani avanti Sartori. “Attenderei settembre, quando potremo verificare lo stato di avanzamento dell'integrazione e il livello di ottimizzazione degli skill individuali e dei processi”.

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