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Italia Oggi

Tra il consorzio dei vini della Valpolicella e le Famiglie storiche è scoppiata la pace … Scoppia la pace fra Consorzio dei vini della Valpolicella e Famiglie storiche. Con un comunicato di sole 9 righe hanno posto fine a un contenzioso legale sull’utilizzo del nome Amarone della Valpolicella che risale al 2015 e su cui sono state emesse due sentenze dal tribunale di Venezia. La prima, risalente al 2017, aveva sostanzialmente bocciato le Famiglie dell’Amarone d'arte (nome poi mutato in Famiglie storiche) per l’uso improprio del termine Amarone e vietato l’utilizzo del marchio Amarone d’Arte. La seconda sentenza ha confermato quella di primo grado. Consorzio e Famiglie storiche (13 produttori) hanno raggiunto un’intesa secondo la quale, recita il comunicato, favoriranno “un clima di equa competizione tra produttori, rispetto reciproco, collaborazione e dialogo; ribadiscono l’importanza della difesa della Docg “Amarone della Valpolicella” e delle altre denominazioni del territorio e della loro promozione in Italia e all’estero, con l’obiettivo di consolidarne il successo, nell’interesse di tutta la collettività”. Il presidente del Consorzio, Christian Marchesini, precisa a ItaliaOggi che l’accordo stragiudiziale “comprende, da parte delle Famiglie storiche, la rinuncia al ricorso in Cassazione e, da parte nostra, con le nostre sette aziende, la rinuncia a ogni risarcimento per la concorrenza sleale”. Nel gennaio 2020 le Famiglie offrirono 160 mila euro in cambio della rinuncia al risarcimento civile, oggi avete accettato senza contropartita. Perché? “Quei soldi dovevano essere utilizzati per pubblicare la sentenza sui quotidiani. E così è stato”, replica Marchesini. “Inoltre tutte le prescrizioni del tribunale di Venezia sono state recepite dalle Famiglie storiche. Perché andare avanti nel contenzioso? Hanno pagato anche le nostre spese legali”. L’accordo è fatto, ma le Famiglie storiche hanno sempre puntato il dito contro il voto capitarlo in Consorzio che favorirebbe le cooperative. “Sulle modalità del voto il Consorzio non può farci niente: dovrebbero rivolgersi al ministero dell’agricoltura”. L’indicazione Famiglie dell’Amarone d’arte potrebbe tornare sulle etichette dei vini commercializzati in Gran Bretagna o fuori dalla Ue. C’è un divieto nel vostro accordo? “In Gran Bretagna avrebbero potuto farlo, ma hanno rinunciato”. E’ pace vera? Le 13 aziende delle Famiglie storiche torneranno in Consorzio? “Me lo auguro. Siamo un consorzio erga omnes e loro pagano le quote. Spero partecipino alle nostre attività” conclude Marchesini.

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