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Italia Oggi

Santa Margherita degli utili … Premia il mercato USA. Acquissizioni in vista per 9,2 mln… Santa Margherita chiude un bilancio con crescita record di ricavi e utili, soprattutto grazie al traino della controllata americana e della francincortina Ca’ del Bosco. Nel 2022 il gruppo della famiglia Marzotto ha versato 9.2 milioni alla controllata toscana Tenimenti Pile e Lamole per acquisire terreni, vigneti e immobili da 2 aste, ha convertito in conto capitale finanziamenti per 17 mln concessi alla controllata lombarda Ca Maiol e ha svalutato di 7,8 mln le partecipazioni in Cà Maiol e in Cantina Mese. Con l’Agenzia delle entrate ha inoltre sottoscritto un accordo riguardante l’export verso gli Usa rimodulande le imposte del 2016/20 e stanziando in bilancio maggiori proventi per 12,2 mln. Per Santa Margherita il 2023 è partito al rallentatore ma, in generale, a maggio la domanda ha ripreso vigore e si profila un’estate turistica soddisfacente. La società vinicola ha chiuso il 2022 con ricavi consolidati per 260,7 mln (+18,2%), un Ebitda di 91 mln (+15%) e un utile netto di 46.5 mln (+18%) con 25 caln destinati a dividendo. Il debito finanziario netto è di 117 mln. La performance è migliore degli altri player della Top 6 stilata da MedioBanca nonostante abbia perso un punto nel rapporto fra fatturato ed Ebitda (dal 35,9% al 34,9%). I volumi venduti dalla capogruppo sono cresciuti del 16% (+7% in Italia e +18% all’estero) e l’export è migliorato di due punti arrivando all’86%. I12022 è stato l’ultimo anno di gestione dell’ex ceo Beniamino Garofalo che nel 2020 si era insediato dopo i 16 anni di Ettore Nicoletto. Ora la gestione è strettamente familiare e il nuovo ceo Stefano Marzotto ha declinato l’invito a spiegare le strategie dell’azienda. Il gruppo di Fossalta di Portogruaro conta su 10 tenute in Italia, più l’americana Roco Winery. . In tutto sono oltre 700 ettari vitati, in larga parte di proprietà, ma che non coprono una produzione di 32 mln di bottiglie. Le tenute sono collocate in Doc strategiche, dal Trentino Alto Adige alla Sicilia, e il business è sostanzialmente trainato da Pinot grigio (da oltre 60 anni), Prosecco e Franciacorta. E la maggior parte di ricavi e profitti è generata dalla controllata a stelle e strisce Santa Margherita Usa e Ca’ del Bosco. L’anno scorso, l’importatore e distributore di Miami ha realizzato ricavi per 142 mln di euro e un utile di circa 16 mln al netto delle partite fiscali straordinarie relative al transfer price adjustment 2016/20 concordato con l’Agenzia delle entrate. In Franciacorta la controllata (al 60%) Ca’ del Bosco ha realizzato un fatturato di circa 50 mln con un margine di 18,5 mln (gli ammortamenti si mangiano il 26%) e un utile di 12,6 min. Santa Margherita è una macchina ben oliata, ma non c’è rosa senza spine. Nell’esercizio ha trasformato in conto capitale 17 mln (5 mln l’esercizio precedente) di finanziamenti concessi a Cà Maiol (produce Lugana, Valtenesi Doc e bollitine) che ha chiuso il 2022 con una perdita di 2,6 min. Ha inciso la svalutazione del brand per 2,6 mln al fine di adeguare il valore contabile ai flussi di cassa futuri. Il debito finanziario netto è sceso da 25 a 10 min. In Sardegna, nel 2022 Cantina Mesa (produce soprattutto Carignano e Vermentino) ha perso 720 mila cu-ro su 4,6 di ricavi, di cui il 16% all’estero. Il debito netto è di 5,3 min.

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