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Italia Oggi

Vini, prezzi alle stelle. Il mercato è in una fase di fiacca. Insorge Ezio Rivella, presidente dell’Unione Italiana Vini ... Al coro di polemiche insorte in questi ultimi giorni legate all’aumento dell’inflazione si aggiunge la voce del presidente dell’Unione Italiana Vini: "I produttori italiani? Dovrebbero fare un “esame di coscienza” sul prezzo a cui vendono le proprie bottiglie". Le parole sono di Ezio Rivella, presidente dell’Unione Italiana Vini, la “Confindustria del vino”, secondo il quale "nell’attuale fase di stanchezza del mercato, in cui i consumi non crescono più allo stesso ritmo dell’offerta, è indispensabile fermare l’innalzamento dei prezzi, in alcuni casi arrivati a livelli inaccettabili"». Ma l’invito alla riflessione lanciato da Rivella sul “caro-prezzi” del vino italiano non si limita a questo: "Sembra ormai che tutti i produttori vogliano posizionarsi con i loro vini nella fascia di prezzo più alta, sopra i 30 euro per bottiglia – spiega il presidente dell’Unione Italiana Vini – Non tengono conto che dall’altra parte il mercato sta attraversando un momento di “fiacca”, caratterizzato da consumi che viaggiano ad una velocità rallentata rispetto alla produzione. Non tutti i vignaioli possono pensare di realizzare vini di vertice. A mio avviso, ad oggi, non esistono più di 20 etichette in Italia che possono davvero permettersi di stabilire il prezzo che vogliono: sono i vini di culto, quelli ormai entrati a pieno titolo nel gotha del panorama vinicolo nazionale". "Per tutti gli altri trovo indispensabile aprire - conclude Rivella - una seria riflessione sui prezzi, soprattutto in previsione di possibili problemi di assorbimento da parte del mercato, che possono sopraggiungere in un futuro non troppo lontano. I consumatori stanno già mandando dei segnali, è nostro dovere ascoltarli con attenzione, per il bene dell’intero comparto vitivinicolo". L’Unione Italiana Vini ipotizza che, nel 2002, la quantità di uve prodotte subirà una flessione del 5% sul 2001. Il dato emerge da uno studio realizzato dal sito internet WineNews, in cui si sottolinea come i dati finali di quest’anno dipenderanno molto dalle ultime settimane prima della vendemmia e saranno diversificati da zona a zona, soprattutto a causa del maltempo che ha colpito maggiormente alcune aree d’Italia rispetto ad altre.

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