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Italia Oggi

Uiv/Ismea - Vendemmia Per ora tutto bene ... Certo, è ancora presto per tirare le somme; ma qualche proiezione, a metà estate, già si può fare sulla prossima vendemmia. Se le cose resteranno così come ora, fanno osservare l'Unione italiana vini e l'Ismea, dopo indagini in tutta Italia, concluse nei giorni scorsi, la prossima vendemmia sarà buona, forse ottima. Dovrebbe crescere la quantità di uve prodotte: 53 milioni di ettolitri, contro i 50,6 del 2005; ma ciò che più conta, da quanto emerge in ogni regione, lo stato di maturazione delle uve è eccellente.
Dal Trentino al Piemonte, dalla Toscana, alla Puglia e alla Sicilia, le uve stanno crescendo sane, grazie anche al caldo di queste settimane; solo qua e là i produttori hanno segnalato casi di malattie, dall'oidio alla peronospera, subito risolti. La maturazione è, nel complesso, regolare e sono poche le regioni che segnalano leggeri sfasamenti, in ritardo o in anticipo, dello sviluppo del frutto. Resta però un problema: la siccità. Se, fino a ora, il caldo primaverile e, soprattutto, quello estivo con le punte massime da fine giugno ha permesso un sano sviluppo dell'apparato fogliare e poi dei grappoli, adesso in molte regioni si teme lo stress delle viti, se non sopraggiungeranno piogge a dare sollievo ai terreni inariditi e secchi.
Secondo Uiv e Ismea, «l'andamento meteorologico caldo e secco, fino a ora, non ha favorito l'insorgere di patologie della vite e le sporadiche grandinate di giugno non sembrano aver provocato effetti negativi. In generale, le condizioni climatiche invernali e primaverili hanno favorito un rigoglioso sviluppo vegetativo in tutta la penisola, sebbene in alcune zone il freddo prolungato abbia fatto slittare in avanti di qualche giorno la fioritura e l'allegagione. Il ritardo vegetativo, peraltro, sembra essere recuperato quasi totalmente grazie a un fine giugno molto caldo e soleggiato. Nonostante la prolungata assenza di piogge degli ultimi tempi, al momento non si rilevano particolari problemi derivanti da stress idrico per le viti. Resta alta, comunque, l'attenzione degli operatori, perché una siccità prolungata potrebbe incidere negativamente sui livelli produttivi, pur eventualmente ricorrendo, dove possibile, all'irrigazione di soccorso».

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