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Buona tavola e turismo alleati ... Con un potenziale di 4 milioni li visitatori l’anno, il turismo enogastronomico è molto più di un mercato di nicchia e può diventare per molte aree del paese anche un traino, un motore di grande potenza attrattiva: queste le risultanze del convegno “Dalla storia alla tavola”, svoltosi di recente a Bolsena, a cura del comune e della Confesercenti di Viterbo.
Proprio dal lago di Bolsena, risorsa ambientale, ma anche enogastronomica , parte la nuova sfida di questo turismo rivolto ai cultori della tavola e del buon bere: l’offerta turistico-ricettiva di aree anche decentrate, attraverso la valorizzazione del territorio e dei suoi prodotti più tipici.
“Da tempo propongo di creare”, dice Vincenzo Peparello, presidente Confesercenti di Viterbo, “un sistema virtuoso, dove la stessa ristorazione condivida efficacemente un progetto turistico: e penso a menù diversi in ogni ristorante con la storia dei piatti e una breve descrizione dei possibili itinerari enogastronomici della zona. Solo così è possibile coinvolgere da un lato gli artefici dell’offerta e dall’altro i fruitori della domanda. La strada è vincente, come dimostra il successo dell’iniziativa ‘A tavola con gli etruschi’, che desta interesse e curiosità tra turisti italiani e stranieri”.
Un’operazione fattibile anche per Giancarlo Petruccioli, presidente della Fiesa e Buoni d’Italia. “La nostra iniziativa è quella di riposizionare nel mercato determinati prodotti tipici, che rappresentano il valore aggiunto per il turismo di ogni territorio”.
Per far sì che l’enogastronomia diventi davvero un traino per i turismi, Stefano Baldassarri, presidente del gruppo Publimedia, ritiene indispensabile avviare “politiche promozionali costanti e condivise, con il preciso impegno del packaging, ovvero della presentazione efficace del prodotto”.