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Lo Champagne brinda all’Italia ... Nei primi sette mesi le spedizioni a +11,2%... Continuano a crescere le esportazioni di Champagne verso l’Italia. Il dato emerge dal monitoraggio svolto dal Centro informazioni Champagne, che rappresenta in Italia il Civc, Comité Interprofessionnel du Vin de Champagne. Dall’indagine, emerge che l’Italia si conferma il terzo mercato di sbocco per i produttori di Champagne, a valore, dietro alla Gran Bretagna e agli Stati Uniti, e al quinto posto a volume. Nel 2005 sono stati esportati verso la Penisola 8,8 milioni di bottiglie, con un incremento del 7% rispetto al 2004, per un valore di 178,7 milioni di euro, tasse escluse; il 7% delle spedizioni (oltre 600 mila bottiglie) era rappresentato da millesimati. I primi sette mesi del 2006 hanno confermato la tendenza, con un incremento delle esportazioni in tutto il mondo del 13,4%, pari a 60,18 milioni di bottiglie. In deciso rialzo, anche se con una quota percentuale leggermente inferiore alla media mondiale, anche il mercato italiano, che ha segnato, nel periodo, un incremento dell’11,2%, pari a 2,37 milioni di bottiglie rispetto ai primi sette mesi del 2005. Il Centro informazioni Champagne non si sbilancia sulle stime di casse spedite entro fine anno, per la variabilità delle commesse che arrivano dall’Italia, e si limita a sottolineare che le previsioni restano comunque improntate all’ottimismo; esse dovrebbero comunque registrare una crescita superiore almeno al 10% rispetto all’intero 2005.
E' comunque un fatto che l’Italia è, per i produttori, di Champagne, un mercato strategico. Non a caso, nei giorni scorsi, il Centro informazioni Champagne ha organizzato a Verona una manifestazione di grande impegno e anche di grande impatto per buyer ed esperti del settore. Nella città scaligera ha infatti portato ben 48 tra maison e produttori con oltre 130 cuvée; una presenza seconda solamente a quella che si registra nell’analogo appuntamento che si svolge ogni anno a Londra, primo mercato di sbocco per i vignerons d’Oltralpe. L’appuntamento di Verona è stato anche un’occasione non solo per ribadire la presenza delle firme più conosciute del panorama produttivo della regione francese, ma anche per presentarne di nuove o di meno note al mondo distributivo nazionale.