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Italia Oggi

Un distretto ai raggi X ... Per sviluppare strategie e vendite. Resi noti oggi i dati del Centro studi del Prosecco doc.... Un distretto vinicolo è una realtà molto complessa: necessita di coesione interna, di condivisione progettuale fra tutti i protagonisti della filiera (produttori, vinificatori, imbottigliatori, territorio), di sviluppo coeso, non solo del comparto vitivinicolo, ma anche del turismo e dell’intera economia. Tutti elementi ben chiari al Consorzio di tutela de Prosecco doc di Conegliano Valdobbiandene, che da anni lavora al costante miglioramento della qualità del prodotto, ma anche alle paolitiche di marketing, che hanno portato i produttori del distretto a esportare oltre il 30% dei loro vini sui mercati esteri, primi fra tutti quelli tedesco, svizzero e americano. Il lavoro quotidiano non basta però, da solo, a conquistare un mercato globale sempre più agguerrito.
I mercati (sia interno sia internazionale) vanno conosciuti a fondo, vanno monitorati e studiati, vanno interpretate le oscillazioni di vendita. Per questo, tre anni fa, il Consorzio ha voluto il Centro studi di distretto, approvato dalla regione Veneto e sostenuto da Camera di commercio di Treviso e Veneto banca. Suo scopo è quello di monitorare produzione, export e mercati, indicare criticità e punti di forza: uno strumento, insomma, che dia maggiore conoscenza e coscienza ai produttori. Proprio oggi, presso la sede del Consorzio, a Pieve di Soligo, il Centro studi presenterà i risultati del suo secondo rapporto, inerenti al 2005, che Italia Oggi è in grado di anticipare.
Cosa emerge da questo monitoraggio del territorio, forte di 4500 ettari vitati, 2800 aziende viticole, 44 milioni di bottiglie prodotte, di cui 14 vendute all’estero? Che il Prosecco doc di Conegliano Valdobbiadene ha rafforzato quota di mercato e immagine, ma anche che il mondo produttivo è in evoluzione, con un cambio generazionale in atto, che le aziende stanno rinnovando strutture e macchinari. Ancora che la maggioranza delle aziende è di dimensioni medio-piccole (oltre il 56% ha, come ragione sociale, una ditta individuale o una snc; il 48% ha un fatturato che non supera i 500 mila euro. E’ soprattutto importante l’analisi dei flussi di vendita di Prosecco spumante e frizzante doc in Italia e all’estero. Proprio per aver testimonianze di prima mano sugli aspetti dell’export in due mercati chiave come quello inglese (in forte sviluppo) e quello tedesco (più statico), all’incontro parteciperanno Brian Howard di Wine intelligence, e Stefano Pellegrini della Pellegrini e Grundmann, uno dei principali importatori della Germania.
(arretrato di Italia Oggi del 16 dicembre 2006) 

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