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Italia Oggi

L'anno da dimenticare ... Cia, un 2006 in costante negativo. Calano consumi, redditi e produzione, ma aumenta la spesa... L’agricoltura italiana è ancora lontana dal risolvere la crisi strutturale che la affligge oramai dal 2003. A dimostrarlo è il bilancio dei dodici mesi appena trascorsi della Confederazione italiana agricoltori, presentato ieri a Roma. Il 2006 si chiude infatti con un segno meno sia dal lato dei consumi che della produzione.
Il totale dei beni acquistati dalle famiglie è calato cioè del 1,2% mentre il volume di spesa per prodotti alimentari, che nel 2006 è stato di 133,5 miliardi di euro, è aumentato dell’1,3%. Buste della spesa più leggere quindi del 2005 e scontrini più salati. Nel caso dell’olio di oliva ad esempio la quantità venduta è calata del 9,2% mentre la spesa è salita del 7,6%. Un aumento medio dei prezzi che colpisce in particolare i redditi tra i 1300 e 2000 euro al mese. «La crisi è stata sottovalutata», ha spiegato a Italia Oggi il presidente della Cia, Giuseppe Politi, «la prima causa è il mercato, la capacità della nostra agricoltura di fare i conti con i costi di produzione e la dimensione aziendale». «Il ruolo dell’agricoltura è cambiato, un tempo si chiedeva più prodotto oggi invece si cerca la qualità del prodotto».
A fare maggiormente le spese della crisi sono il vino (-12,8%) e la frutta e la verdura, che segnano un record negativo rispettivamente con un -8,2% ed un -10,3% nei consumi. L’aumento dell’inflazione percepita non risparmia nemmeno la carne che registra una flessione del 2,2% nelle vendite, cui contribuisce il -5,5% segnato dal settore avicolo nei primi nove mesi del 2006 grazie alla psicosi aviaria. L’aumento dei prezzi non favorisce dunque i produttori che anche nel 2006 vedono allargarsi la forbice tra i prezzi all’origine e quelli al dettaglio, a tutto vantaggio, secondo la Cia, di commercianti e mezzi di trasporto. La produzione è calata infatti, stando alle - stime, del 2,8% mentre i costi sono saliti del 1,4%. Mentre cioè il reddito dei coltivatori italiani cala del 4,6%,quello dei colleghi europei sale del 2,6%. Di 26 euro spesi al supermercato all’agricoltore ne vanno così meno di 5. Un settore cioè che in molti compatti sopravvive grazie ai contributi europei ma che ha accusato il colpo della riforma della Pac e dell’introduzione dell’aiuto disaccoppiato.
«Negli ultimi 7-8 anni abbiamo perso oltre 200 mila imprese», ha aggiunto Politi che chiede al governo una conferenza nazionale sull’agricoltura per definire gli interventi più urgenti. Politi pensa in particolare ad un sistema di crediti e di servizi finalizzati alle nuove esigenze dell’agricoltura: concentrazioni ed agroenergie in primis. «Usciremo dalla crisi quando ci sarà un segno più alla fine dell’anno», ha concluso Politi, «mi auguro di vederlo già nel 2007».

Variazione consumi agroalimentari 2005/2006 (dati primi 9 mesi 2006)...
Vino e spumanti ... quantità -12,8%; valore -5,4%

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