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Italia Oggi

Ue e Usa: no ai dazi indiani sugli alcolici ... Il tour indiano della commissaria europea per l’agricoltura, la danese Mariann Fischer Boel, è partito martedì per portare un assaggio d’Europa sulle tavole del paese asiatico. La delicata questione dei dazi sull’importazione di vini e liquori europei si è imposta come centrale (si veda ItaliaOggi del 3 marzo). Questo perché in India, a fronte di una tassa base del 150% sull’importazione di bevande alcoliche, un complicato sistema di regole arriva a far aumentare tale imposta fino ad un massimo del 550%.
Non è stato dunque possibile ignorare le proteste dei molti produttori europei di bevande alcoliche che hanno accompagnato la commissaria e che sono insorti a gran voce contro la mancata riforma del sistema di dazi e tariffe, che avrebbe dovuto essere prevista nei progetti del ministero delle finanze presentati la scorsa settimana (si veda ItaliaOggi del 3 marzo). L’Unione europea pare pertanto decisa a proseguire la propria azione legale in sede Wto nei confronti dell’India. «Preferisco la negoziazione piuttosto che lo scontro», ha dichiarato mercoledì la Fischer Boel, ma sono delusa che la legge di bilancio non sia intervenuta per eliminare questa discriminazione. Ma l’India non dovrà affrontare soltanto il procedimento avviato dall’Ue; anche gli Stati Uniti hanno infatti deciso di presentare una richiesta di apertura di consultazioni per risolvere la questione dei dazi indiani sulle bevande alcoliche.
«Negli ultimi anni abbiamo sollevato questo problema molte volte - ha sottolineato la responsabile statunitense per il commercio, Susan Schwab - e speriamo che possa essere risolto con le autorità indiane attraverso le consultazioni al Wto». Quello avviato dagli Usa è un procedimento solo formalmente distinto da quello europeo, ma che si muove esattamente nella stessa direzione, imponendo un pressing molto forte su Nuova Delhi.

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