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Italia Oggi

Più vino italiano nei calici d’India ... Ma l’import del gigante asiatico è dieci volte le esportazioni. In rosso la bilancia commerciale agroalimentare: Delhi compra per 18 mln di $ e vende per 181... Nonostante i grandi progressi nel terziario e quelli ancor più notevoli nei software, due terzi della popolazione dell’India (circa 1,1 miliardi di persone) si sostenta grazie all’agricoltura. Un settore capace di occupare 302 milioni di lavoratori e che, tolti i numeri di un autoconsumo comunque consistente, vale tra import ed export 16 miliardi di dollari (dato 2005).
I numeri sono considerevolmente in crescita: dal 1999, infatti, le importazioni sono aumentate del 49% (da 4 a 6 miliardi di dollari), mentre le esportazioni sono passate da 5,8 miliardi a 10,2 miliardi di dollari, con un incremento dal 73%. Per quanto riguarda l’interscambio agroalimentare con l’Italia, come nel caso della Cina (si veda ItaliaOggi del 19 maggio scorso), i flussi commerciali sono abbastanza modesti: New Delhi esporta in Italia prodotti del primario per un valore di 181 milioni di dollari, a fronte di importazioni dallo Stivale pari a 18 milioni di dollari. Sono questi i dati più rilevanti del focus di ItaliaOggi sul mercato agroalimentare indiano, svolto sulla base dei dati dell’ufficio studi dell’Istituto per il commercio estero.
India-Mondo. Nell’aumento delle importazioni dal resto del mondo verificato si negli ultimi sette anni, ruolo determinante hanno avuto le bevande, cresciute di quasi 20 volte, passando dagli 11 milioni di dollari del 1998 agli oltre 226 del 2005.
Pesano molto anche i frutti di campi, orti e serre (1,9 miliardi di dollari), oli e grassi animali e vegetali (2,3 miliardi) e prodotti della silvicoltura (885 milioni di dollari, quasi raddoppiati rispetto al ‘98). L’export, invece, basa oltre un terzo del suo valore (3,53 miliardi di dollari sui 10,1 totali) sui prodotti dell’agricoltura, cereali in primis. Tra questi, il riso è il più coltivato, con oltre 42 milioni di ettari e 118 milioni di tonnellate prodotte, seguito dal frumento (23 milioni di ha e 59 milioni di t di produzione). Cereali e affini, oltre a servire integralmente il fabbisogno interno del paese, permettono all’India di chiudere la bilancia commerciale agricola con un surplus che nel 2005 è stato di 4 miliardi di dollari.
India-Italia. L’espansione economica dell’india ha fatto aumentare notevolmente i consumi di vino e, con essi, l’export italiano, salito del 70% nell’ultimo anno.
Il valore complessivo delle importazioni made in Italy è però poco rilevante (18 milioni di dollari complessivi nel 2005). Gli scambi in entrata riguardano principalmente carni e trasformati (7,2 milioni), oli e grassi vegetali (1,9 milioni, ma in calo rispetto al passato) e, come detto, bevande, passate da 81 mila euro nel 1999 a 1,3 milioni di euro (+1.567%). Ma a crescere sono state anche le esportazioni verso l’Italia di ortofrutta e prodotti florovivaistici (97 milioni di dollari sui 181 totali) e quelle nel settore ittico (da 21,6 a 43 milioni di dollari, +99% dal 1998).

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