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Italia Oggi

Riforma Ocm vino, stati generali bis ... La proposta del ministro delle politiche agricole Paolo De Castro durante VinTage, a Lecce. Valentini (Città del Vino): disponibili a confronto con la filiera... Una sorta distati generali del vino bis, per discutere tutti insieme il testo giuridico della proposta Ocm e le richieste italiane da negoziare in Europa. È la proposta avanzata dal ministro delle politiche agricole, Paolo De Castro, durante VinTage, fiera di luoghi e tipicità, chiusasi a Lecce domenica scorsa. Il ministro ha infatti invitato le Città del Vino a partecipare a un nuovo incontro di filiera: “C’è spazio per migliorare la proposta di riforma dell’organizzazione comune di mercato del vino presentata dalla Commissione”, ha spiegato De Castro, a Lecce per visitare la mostra organizzata dall’associazione dei 550 comuni, “ma ora comincia la battaglia. Dobbiamo lavorare su alcuni aspetti della proposta di riforma come l’etichettatura e la reintroduzione della distillazione dei sottoprodotti, evitando anche il rischio di liberalizzazioni selvagge”.
Immediata la risposta da parte delle Città del Vino, che hanno dato la loro disponibilità per un incontro con la filiera che permetta all’Italia di ottenere maggiori risultati al negoziato europeo. “Diamo il nostro sostegno al ministro”, ha dichiarato il presidente Valentino Valentini, “per un nuovo confronto con la filiera del vino che permetta al paese, nonostante le diversità di posizioni su alcuni aspetti dell’Ocm, di migliorare una proposta di riforma che presenta alcuni nodi irrisolti. Per quanto riguarda la posizione di Città del Vino”, ha ricordato Valentini, “in merito alle quote dei vigneti da estirpare chiederemo di dare priorità agli estirpi degli impianti incapaci di stare sul mercato, di escludere dagli aiuti per l’estirpazione chi ha ricevuto negli anni contributi per l’impianto dei vigneti, e di privilegiare le aziende che hanno titolari vicini al pensionamento o impianti molto vecchi”.
Città del Vino ha ribadito inoltre i suoi “no” al disaccoppiamento dei premi dalla produzione, e “sì” al dimezzamento delle superfici da estirpare e a una maggior tutela delle vitivinicolture eroiche, delle isole e di montagna, “sì” all’eliminazione degli aiuti di crisi, al divieto di zuccheraggio, al divieto d’importazione dei mosti extra Ue, alla maggior promozione dei vini europei.

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