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Italia Oggi

Cavit tocca i 175 mln ... Cresce l’export. Il fatturato su del 2%. Giacomini: Pinot nero bene negli Usa, grazie al film Sideaways... La netta diminuzione dei consumi pro capite di vino in Italia non si ripercuote negativamente sui conti di Cavit. La cooperativa che riunisce 11 cantine sociali trentine con 4.500 viticoltori associati conferma anzi il trend di crescita del fatturato, mettendo a segno un +2% nell’esercizio giugno 2006/maggio 2007, che la porta a quota 175,5 milioni di euro di ricavi, contro i 172,1 milioni dell’esercizio precedente.
Un risultato frutto della scelta di Cavit di focalizzarsi sul suo mercato di riferimento in Italia e di puntare con decisione sull’export, che oggi contribuisce per l’82% circa alla formazione del fatturato, grazie a una crescita del 6% in valore e del 13% in volumi. Cavit ha performato particolarmente bene su mercati per lei storici, come gli Stati Uniti, che da soli rappresentano il 60-65% dell’export totale, e la Gran Bretagna, dove l’incremento delle vendite è stato del 18%. “Un successo, quello negli Stati Uniti”, commenta Giacinto Giacomini, direttore generale di Cavit, “cui ha contribuito anche il film Sideaways, che ha reso famoso il Pinot nero. Nel Regno Unito, invece, ci siamo accordati con il leader della gd, Tesco, cui forniamo tre vini premium a marchio Cavit Alta Italia; un Pinot nero, un Pinot grigio e un Sauvignon”.
Sempre tramite grandi retailer, fra cui Metro, Cavit è entrata in Polonia, Bulgaria, Romania, Slovacchia e Repubblica Ceca. Cavit non trascura mercati asiatici come Cina e India. Insieme ad altre imprese italiane (si veda ItaliaOggi del 10 marzo 2007) partecipa alla realizzazione di flagship store dell’Italian food di 2 mila metri quadrati in grandi città cinesi (il primo aprirà a Pechino a gennaio prossimo), per avviare in seguito una catena di negozi del made in Italy in franchising.
Insieme ad altri 16 partner, di cui quattro sono produttori di vino, Cavit partecipa inoltre a Italia Style. “Sempre a gennaio”, spiega Giacomini, “organizzeremo una mostra-evento in India per far conoscere la cucina e i vini italiani agli operatori della ristorazione e della stampa locale. L’India è un mercato dalle forti potenzialità, perché la cultura del vino è già diffusa. A Bangalore, per esempio, i wine bar sono frequentatissimi dai giovani”.

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