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Italia Oggi

Prima volta del Picolit con la docg ... Solo 56 ettari, coltivati da 130 produttori; circa mille ettolitri per meno di 180 mila bottiglie ogni anno. Sta in queste cifre minimali il “mistero” di uno dei più grandi e aristocratici vini d’Italia, il Picolit dei Colli orientali del Friuli. Con l’annata 2006, che verrà messa sul mercato prima della fine dell’anno, si fregia per la prima volta della denominazione di origine controllata e garantita. Vino autoctono antichissimo (era già noto alla Roma dei Cesari), sempre sull’orlo della sparizione per la scarsissima resa, ma sempre vivo lungo il corso dei secoli, da oltre un ventennio sta vivendo una seconda giovinezza. La sua rarità è stata, alla fine, la chiave del suo successo: fiore all’occhiello di una viticoltura d’eccellenza come quella friulana, è oggi vissuto quasi come un “bello e impossibile”, non tanto per il prezzo, quanto, appunto, per la sua scarsità sul mercato nazionale ed europeo.
Ma tra i Colli orientali del Friuli non c’è assolutamente intenzione di aumentare in modo esponenziale la produzione per seguire le richieste del mercato. “Certo, nei prossimi anni, ci sarà un leggero incremento”, conferma Germano Zorzettig, vicepresidente del Consorzio Colli orientali del Friuli e produttore di Picolit, “ma non sarà superiore al 10-15% dell’attuale estensione”. Che significa: non oltre i 65 ettari. Il nuovo disciplinare, quello della docg, ancora più restrittivo del precedente, relativo alla doc, limita poi ancora di più la produzione per ettaro: non più di 40 quintali, con una resa massima del 55% (20 ettolitri per ettaro). “Ma i produttori di Picolit”, afferma ancora Zorzettig, “non guardano a questo grande vino da meditazione come a una fonte di reddito primario. È un piccolo-grande tesoro d’immagine, è un must. I soldi si portano a casa con il Tocai, il Refosco, lo Schiopettino, la Ribolla o i vitigni internazionali”.
Il Picolit è una sfida, è il saper aspettare l’appassimento in vigna e poi, per mesi, nelle cassette, è una sfida con le bizzarrie del tempo. “Ma dà grandi soddisfazioni”, precisa subito il vicepresidente del Consorzio. “Proprio il 2006, primo annodi docg, è stata un’ottima annata. E il 2007, raccolto con un anticipo record a metà agosto) è di buona qualità, anche se con quantità inferiori alla norma (-10%). Proprio per festeggiare la prima annata docg di Picolit, il Consorzio ha organizzato sabato e domenica a Cividale, un’anteprima, del Picolit en primeur 2006, patrocinata dalla regione Friuli Venezia Giulia, dalla provincia di Udine e dal comune di Cividale del Friuli.

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