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Italia Oggi

E l’Italia alza il tiro ... Etichette più chiare e aiuti sui mosti... Dopo l’ok europeo allo zuccheraggio... Sulla qualità e sulla trasparenza giochiamo tutto. Per questo l’Italia pronta a diventare uno dei paesi che non supporterà più la riforma dell’Ocm vino qualora gli aspetti innovativi che abbiamo sostenuto all’inizio dovessero venire mancare alla fine del negoziato”. I1 ministro delle politiche agricole, Paolo De Castro, ha lanciato un messaggio forte alla commissaria europea Mariann Fischer-Boel che ha incontrato a Bruxelles mercoledi. “Dopo il voto della commissione agricoltura del Parlamento europeo dove è passata la pratica dello “zuccheraggio”, ha spiegato ministro, “abbiamo sottolineato quanto questo sia negativo a livello di immagine dell’Ue” e “abbiamo ricordato alla Fischer-Boel che l’Italia è pronta ad accettare gli zuccheri per aumentare il grado di alcool di alcuni vini prodotti nel Nord Europa, purché siano mantenuti gli aiuti ai mosti, a patto che le indicazioni siano contenute chiaramente in etichetta”. In ogni caso, ha ammonito ministro, “sulla riforma del vino che la Commissione vuole concludere entro l’anno rimangono ancora molte questioni tecniche da affrontare. Per esempio, siamo molto preoccupati per la questioni della liberalizzazione degli impianti come per la etichettatura dei vini da tavola”, dietro il quale potrebbe esserci il rischio di “concorrenza sleale per i vini Doc”. De Castro ha anche riferito che il commissario europeo ha mostrato “delusione” per la decisione della commissione agricoltura del Parlamento. Entrando nel dettaglio del voto, l’emendamento sullo zuccheraggio votato mercoledì prevede che questa pratica enologica sia consentita nelle regioni che la permettevano finora (Germania, Lussemburgo, Nord della Francia), se restano contemporaneamente gli aiuti comunitari ai mosti, che interessano le regioni vitivinicole dell’Europa meridionale. Gli eurodeputati chiedono, però, di aumentare al 2,5% il contenuto alcolico del vino dovuto all’arricchimento con zucchero, rispetto alla proposta della Commissione europea di limitarlo al 2% (finora era ammesso fino al 4%). Nella relazione firmata dall’italiano Giuseppe Castiglione si chiede inoltre di limitare lo zuccheraggio alle sole produzioni in condizioni climatiche particolarmente sfavorevoli, che non permetterebbero altrimenti il raggiungimento della gradazione alcolica necessaria. Tra gli emendamenti principali approvati dalla commissione compare il rifiuto della liberalizzazione automatica, a partire dal 1° gennaio 2014, per i vini protetti dalla denominazione d’origine e dall’indicazione geografica. Quanto agli altri vini, gli eurodeputati ritengono che la decisione di liberalizzare debba essere sottoposta a uno studio d’impatto delle misure per riequilibrare il mercato da realizzare entro il 2012. In più, per ragioni di qualità e protezione dell’ambiente, la commissione agricoltura chiede di mantenere nel regolamento l’obbligo di raccogliere e trattare nelle distillerie tutti i prodotti. Gli euro-deputati hanno adottato delle modifiche che vanno tutte nel senso di una maggiore protezione dei vini di qualità, e chiedono in particolare che la liberalizzazione sia esclusa nelle zone di produzione delle denominazioni d’origine protetta. Fari puntati quindi sull’etichettatura: i deputati Ue si sono opposti al progetto di indicazione dell’anno della raccolta e di altre informazioni complementari sull’etichetta dei vini da tavola, informazioni che andrebbero riservate ai vini di qualità per evitare di confondere il consumatore.

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