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Italia Oggi

Decanto, lo slow food in autostrada ... Arriva la sosta enogastronomica per viaggiatori esigenti...
Lo slow food fa sosta in auto­strada e spinge gli automo­bilisti ad andare con calma, almeno quando si mangia. È la nuova frontiera della ristora­zione all’interno delle stazioni di servizio. Gastronomia al posto del self-service, piatti tipici del terri­torio invece dei panini riscaldati, il tutto condito da degustazioni di vini, anche pregiati, le cui selezio­ni vengono servite a rotazione sui tavoli di locali che per format asso­migliano più a piccoli ristoranti da 50 coperti che ad aree di sosta. Il nuovo concept si chiama Decanto, e si pone agli automobilisti, soprat­tutto a quelli che si spostano per lavoro, come un’alternativa al soli­to Autogrill. In realtà, al momento, esiste un solo punto vendita, situa­to nell’area di servizio San Zenone sull’autostrada del Sole, tra Mila­no e Lodi, ma i piani di sviluppo per la catena prevedono nel medio periodo l’apertura di nuovi locali sul resto della rete autostradale, in prossimità dei grandi centri urbani. “Tutto dipende dall’esito di alcune delle gare per il rinnovo di 90 strutture a cui stiamo parte­cipando”, precisa Fabio Durante, amministratore delegato di Ai­rport elite, società specializzata nello sviluppo e nella gestione di servizi (alimenti, bevande e nego­zi) per chi viaggia, che nel 2006 ha acquisito Ristop, secondo player in Italia nell’ambito della ristorazio­ne autostradale. “L’adattamento del format Decanto alle esigenze
di chi si sposta sulle quattro ruote deriva proprio dalla rilevazione di Ristop”, continua Durante, “che ci ha permesso di diversificare il nostro portafoglio con ristoranti frequentati da tempo dagli
automobilisti. Decanto esisteva già all’interno dell’aeroporto di Venezia, ed era nato per colmare una lacuna nell’offerta alla cliente­la business in attesa dell’imbarco. In mezzo a fast-food, self-service e bar ci si accorse infatti che man­cava una proposta dedicata a con­sumatori più esigenti. Non è stato troppo difficile dare vita a un nuo­vo modello di business, visto che abbiamo deciso di accompagnare Decanto a un altro nostro mar­chio, la Bottega dei sapori, che già distribuiva delicatessen tipiche del territorio”.
Ma dall’aeropor­to al lungo nastro d’asfalto dell’Al il passo non è neces­sariamente breve, anche per una re­altà solida come Airport elite. Ed ecco che l’azienda guidata da Du­rante (controllata di Save spa di Ve­nezia), che secondo le stime nel 2007 avrebbe fattura­to 180 milioni di euro, si è affidata a una ricerca di mercato: “Abbiamo commissionato alla Svg di Trieste un’inda­gine per capire le caratteristiche del viaggiatore autostradale, e ci siamo trovati di fronte a risul­tati inattesi. Innanzitutto l’84% dei consumatori sceglie l’area di servizio dove fermarsi, quindi le soste sono raramente casuali. E nella scelta la priorità va alla cura con cui è allestita una struttura e alla sua capacità di accogliere il cliente. Abbiamo così identificato cinque valori da attribuire al nuo­vo ristorante: cambiamento, relax, unicità, attenzione al dettaglio, ac­coglienza”.
Il futuro di Decanto, come detto, si gioca soprattutto sull’assegna­zione degli appalti per la riquali­fica di aree di servizio già esistenti. “Attraverso Ristop noi ne posse­diamo già una ventina, e alcune di queste stanno aspettando il via li­bera per poter essere ristrutturate. Direi che le zone più interessanti per l’apertura di nuove gastrono­mie si trovano lungo il corso della A4 Torino-Trieste, magari in pros­simità del capoluogo piemontese, e lungo la dorsale dell’A14. Speria­mo a breve di poter espanderci nel Centro Italia, nella tratta compre­sa tra Roma e Firenze”.

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