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Italia Oggi

Ora è il Baltico la nuova frontiera ... Le bottiglie italiane crescono in Lettonia... Le statistiche rivelano che non si tratta di grosse cifre, ma il mercato dei vini italiani nei paesi baltici è in espansione. Grazie anche alla crescita generale e costante dei consumi che contrassegnano Lituania, Lettonia ed Estonia. Nonostante la birra e i superalcolici rimangano, per tradizione, in pole-position, anche i vini stanno conquistando spazio. In Lettonia, per esempio, a novembre deI 2007 le esportazioni italiane di vino, bevande, alcolici e aceti sono ammontate a 14 milioni di euro e la maggior parte di questo importo è riconducibile proprio al vino. In confronto allo stesso periodo dell’anno precedente si è registrato un aumento pari a 2,5 milioni di euro (+20,9%), il che rappresenta il 7% di tutte le importazioni di vino da parte di questo paese. Che ammontano, nel complesso, a 197,74 milioni di euro con un aumento rispetto al 2006 di circa il 35%. Ad avere la meglio sono i vini a prezzo contenuto perché in Lettonia (come in Gran Bretagna e altrove), stato ancora poco avvezzo alla cultura enologica, si guarda soprattutto a questo aspetto e ciò spiega perché i prodotti extraeuropei (in particolare cileni, australiani e sudafricani vendano di più anche se la qualità è considerata inferiore. Ma non mancano le eccezioni come nel caso dell’azienda “Poderi Einaudi” di Dogliani (Cuneo), che si è vista richiedere da un importatore mia fornitura anche di Barolo il cui prezzo non certamente è accessibile a tutti. Giovanni Agria, export manager della cantina “Sottesoli” di Menfi, in Sicilia, tra le più grandi cooperative d’Europa, dal canto suo spiega: “Ci siamo avvicinati ai mercati del Baltico da tre anni, abbiamo un importatore e distributore a Taffin, capitale dell’Estonia, con cui abbiamo iniziato una collaborazione da circa un anno. Con la Lettonia siamo stati presenti al Riga-Food, che rappresenta la più grande e completa kermesse del settore in tutto il Baltico, prendendo contatti con altri importatori con i quali ci auguriamo di concludere un buon accordo. Forse ne riparleremo al Vinitaly dove attendiamo la visita dei buyer”.
“In Lettonia”, aggiungono i titolari italiani della Tradingbaltica, azienda importatrice, “lo spazio per la vendita di vini italiani c’è, ma occorre creare le strutture per poter vendere bene il prodotto. Per importare gli alcolici bisogna avere le apposite licenze perché i vini, come altri prodotti, pagano il dazio oltre alle spese doganali ma le aziende italiane devono continuare a insistere nel farsi conoscere. Dal canto nostro stiamo cercando di valorizzare ulteriormente tutto il comparto agro- alimentare e indubbiamente l’Italia riscuote interesse”. Con la pubblicità e degustazioni sempre più numerose si avrà la possibilità di far apprezzare anche la qualità del prodotto. Le occasioni non mancano: oltre al Riga-Food, grande kermesse del made in Italy, anche il “Festival Italiano”, un importante workshop che quest’anno si terrà dal 15 maggio al 15 giugno ed è curato sia dalla nostra ambasciata sia dall’Ice.

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