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Italia Oggi

Asti progetta il museo diffuso ... L’iniziativa coinvolge 17 comuni dell’area... Il territorio delle Langhe e del Monferrato piemontese è considerato, in Italia, tra quelli a più alta vocazione turistica perché propone storia, cultura, gastronomia e vini di grande notorietà. A ciò si è aggiunta, specialmente negli ultimi anni, la possibilità di usufruire di altri svaghi come piscine, campi da tennis, strutture di benessere ed equitazione, per citarne alcuni. Questo ha fatto sì che il numero dei turisti, che arrivano soprattutto dall’inizio della primavera fino al tardo autunno per via del pregiato tartufo bianco, sia sempre elevato.
Ora in cantiere c’è un’altra iniziativa battezzata Museo diffuso astigiano, sotto il cui ombrello verrebbero raggruppati 17 comuni compresi tra la valle del Tanaro e quella del Bormida, spalmati su un’area di 270 chilometri quadrati. L’obiettivo, nel contesto della candidatura dello stesso territorio a patrimonio universale dell’Unesco, è quello di creare una sinergia tra patrimonio enologico, cultura e storia, dando rilevanza a quello che è stato definito l’ambiente del vigneto e che è il segmento trainante. Ad arricchire il patrimonio saranno opere di grandi artisti internazionali, che daranno inizio alla raccolta del museo en plein air.
La prima stanza dell’arte, che reca la firma dell’artista Jan Vercruysse, è un giardino che si sta costruendo a Costigliole d’Asti, presso il cui castello ha sede l’Icif (Istituto internazionale di cucina), una scuola di chef frequentata anche da giovani stranieri che faranno successivi stage nei ristoranti e, in alcuni casi, torneranno al loro paese di origine per proporre anche la cucina piemontese.
Altre iniziative sono in programma, per esempio, a Canelli e a Nizza Monferrato, dove esistono strutture come il museo del gusto del Monferrato e la Cattedrale del vino:
i promotori vogliono offrire la possibilità di fare sempre più sistema. La spesa prevista per la realizzazione del museo è di circa 80 milioni di euro, finanziati dalla Comunità europea, dalla regione Piemonte, da enti pubblici e privati fino al 2014.
Un’opportunità per dar vita a sinergie che permettano di essere più propositivi nèi confronti di un turismo che, ormai ovunque, non si. accontenta più di un’offerta standardizzata.

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