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Italia Oggi

Un bicchiere nei castelli romani ... Tra laghi e crateri nasce un bianco dalla storia millenaria... Il monte Campatri e Colonna, elogiato da Sante Lancerio e gradito a Papa Paolo III Farnese... Con il mese di maggio inizia la stagione in cui le temperature sono più costanti e negli abbinamenti con il cibo favoriscono i grandi vini bianchi del Lazio. E tra i noti e produttivi vini bianchi l’area certamente più conosciuta e apprezzata è quella dei Castelli Romani che coincide con i Colli Albani. Siamo nel parco dei Castelli Romani, una delle aree viticole maggiormente produttive e con maggiori potenzialità di crescita qualitativa.

Area oggetto di escursionismo enologico già anni addietro e da poco ritornata in auge. Tutta l’area è di origine vulcanica e fa da spalliera e da orlo ai laghi di Albano e Nemi, antichi crateri. Siamo in un famoso distretto viticolo ed enologico del Lazio non distante da Roma, precisamente a sud-est, dove i vini bianchi elaborati in gran parte da vitigni autoctoni sono da sempre apprezzati. Il bottigliere Sante Lancerio nel suo girovagare come accompagnatore di Papa Paolo III Farnese citava e lusingava i vini di Colonna e di Rocca Priora, accomunandoli allo “stato colonnese”, in quanto questi terreni in gran parte erano i feudi principeschi dei nobili Colonna. H vino bianco a denominazione di origine che vi si produce è uno dei più produttivi e apprezzati dalla ristorazione e dai cultori dei vini laziali. Si presenta secco e particolarmente leggero in modo da poterlo abbinare a pietanze delicate esaltandone gli aromi e le singole componenti gustative. Nei primi anni del ’900 i vini di Monte Compatii e di Colonna avevano una distinzione che rifletteva anche l’origine di comunità vicine ma non coincidenti, solo con l’approvazione del disciplinare della Doc nel 1988 si è giunti a una normativa unica. L’areale di produzione, oltre alle due comunità citate, comprende anche i comuni di Rocca Priora e in parte Zagarolo e San Cesareo.

I vitigni prevalenti nell’area sono in gran parte la Malvasia puntinata bianca o Malvasia del Lazio, il Trebbiano Toscano e in misura minore vitigni bianchi che conferiscono al vino quella tipicità locale come il Bellone e il Bonvino. Il colore è giallo paglierino con profumo gradevole. La gradazione è particolarmente contenuta, ovvero di 11 gradi, mentre per la tipologia superiore il grado alcolico deve essere di almeno 11,5 gradi. Sono vini che per le forme di allevamento, perla tipologia dei terreni e l’esposizione hanno sempre prodotto molto, giungendo senza troppe difficoltà a superare i 100/120 qt a ettaro in relazione al numero di ceppi di viti a ettaro. Diverse aziende hanno comunque puntato sulla qualità e le loro rese sono contenute entro i 100 qt a ettaro, con una presenza di viti a ettaro che in media si aggira su 4.000/4.500 unità. D’altronde, non dimentichiamolo, siamo nel Latium, che vuoi dire paese largo, e questa larghezza va intesa anche in termini di produttività viticola. Sono vini da tutto pasto che si lasciano bere e pertanto vanno bevuti giovani, assolutamente
non sono da conservare o da lasciar stazionare in cantina per eventi o ricorrenze particolari.
Oggi sono conosciuti e apprezzati come vini secchi (nella normativa insiste anche la tipologia amabile scarsamente adoperata dai produttori), ma un tempo a Roma e dintorni questi vini venivano consumati anche nella versione amabile che variava negli anni in relazione alle capacità di vinificazione. Prima si bevono e più intensi sono i profumi e i sapori che si sprigioneranno. Sono vini storici, anche perché è storicamente provata la presenta della viticoltura ben 2700 anni or sono e nei terreni sottostanti non sono pochi i ritrovamenti emersi connessi alla conservazione del vino. Oggi sono comunque vini moderni, se la qualità in vignar iu cantina non viene considerata un optional. O piacere è aver constatato che in questa piccola doc lontana dai riflettori c’è ancora chi con fatica e costanza, in quanto sono tutti piccoli e medi vignaioli, persegue la qualità con i propri vitigni autoctoni senza scorciatoie di sorta!

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