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Italia Oggi

II Cerasuolo di Vittoria, una docg ambiziosa ... I1 variegato panorama delle docg italiane si è arricchito nel 2005 di un movo riconoscimento toccato al “Cerasuolo di Vittoria”, che prende appasto nome dal paesino situato in provincia di Ragusa. Insieme ai “bianchi” autoctoni isolani come il Grillo e l’Inzolia o i “rossi” come il celebre Nero d’Avola (per citarne alcuni), il Cerasuolo è un ottimo vino destinato anche un buon invecchiamento prodotto con uve Frappato e Nero d’Avola e che si compensano a vicenda in quanto alla morbidezza delle prime fa riscontro il corpo e l’acidità delle seconde. Già molti anni fa, il Cerasuolo aveva ottenuto la doc e in seguito la superficie prevista dal disciplinare si è ampliata, comprendendo un vasto territorio compreso nell’angolo sud-orientale della Sicilia che ora persegue, tra l’altro, obiettivi ambiziosi anche nel settore turistico. Del Cerasuolo si è parlato recentemente durante la manifestazione “L’Isola dei mestieri” svoltasi a Comiso e i responsabili del Consorzio di tutela hanno fatto il punto della situazione. I1 primo Cerasuolo con la fascetta della “garantita” (si divide, peraltro, nella versione normale che entra in commercio l’anno successivo alla vendemmia e il “classico” il 31 marzo del secondo anno) è della primavera del 2007,e le vendite del “classico” hanno superato 1,5 milioni di bottiglie con un indice di gradimento, spiega il presidente, Francesco Ferreri, anche all’estero, in particolare negli Stati Uniti. “Il Cerasuolo”, aggiunge, “rappresenta la punta di diamante di una vasta gamma di prodotti tipici locali. Il nostro scopo è di usare il nostro vino anche per promuovere il territorio. Come tutte le docg abbiamo dovuto rivedere parte del disciplinare perché se prima, per esempio, il quantitativo massimo previsto per ettaro era di 100 quintali ora è sceso a 80 rendendo obbligatoria la registrazione dei vigneti”. In cantiere c’è anche una ricerca scientifica sui cloni sempre con lo scopo di migliore la qualità del prodotto.

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