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Italia Oggi

Il Lambrusco diventa biologico ... Venduto in bottiglie in stile medioevale... Frizzante ma biologico. E’ la nuova frontiera del lambrusco. Lo propone il gruppo Coltiva (cooperativa vinicola con 8 mila soci e 650 mila ettolitri di vino prodotto) sotto l’etichetta Gaetano Righi. “E’ essenziale”, dice Lucio Gilli, direttore marketing di Coltiva, “caratterizzare le differenze che ci sono nei lambruschi e che emergono anche dal punto di vista organolettico. Per fare questo è necessaria un’azione di informazione che noi facciamo sia nei confronti degli operatori della grande distribuzione, che devono aiutare il consumatore nella scelta sullo scaffale, sia verso i ristoratori”.
Gaetano Righi è stato un pioniere della viticoltura e, in particolare, di quella cooperativa. Per questo è stata scelta la sua firma per personalizzare l’etichetta.
La gradazione alcolica del Lambrusco biologico è circa 11
gradi. Ogni bottiglia è numerata ed è quindi possibile risalire, collegandosi al sito www.coltiva.it, ai produttori ma anche verificare in quali vigneti è stata prodotta l’uva lavorata per quella bottiglia. Su sollecitazione del marketing, viene riproposta la
forma delle bottiglie in uso in questa zona emiliana nel Medioevo. Si tratta di una bottiglia molto bombata e a vetro scuro.
La gamma Coltiva si articola in tre linee differenziate dedicate alla grande distribuzione, alla ristorazione e all’export.
Un altro vino su cui Coltiva sta puntando è il Pignoletto, un frizzantino soprannominato “il fratello chiaro del Lambrusco”. Si tratta di un prodotto che cerca di intercettare un pubblico giovane e femminile, che chiede bevande leggere, frizzanti e fredde.

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