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Italia Oggi

Un brindisi col Kepì ... I legionari ora diventano vignaioli... I soldati dai luoghi di battaglia... al nettare in bottiglia... Chissà cosa penserebbe, se fosse ancora in vita, Edith Piaf, la cui celebre canzone Je ne regrette rien divenne un’icona per la Legione Straniera se sapesse che i celebri soldati con il kepi si sono messi a produrre vino. Proprio così. Ma nei vigneti e nelle cantine sono al lavoro i legionari in pensione o coloro che non sono più in grado di andare a combattere nei luoghi più pericolosi del pianeta e lo scopo è quello di aiutare i colleghi particolarmente bisognosi o per contribuire a finanziare il famoso corpo e le sue imprese belliche quando si rendono necessarie. La notizia è stata divulgata con un lungo “lancio” dall’agenzia “France-Presse” intitolato “Dai Luoghi di battaglia al vino in bottiglia” e l’annuncio ufficiale è stato dato personalmente dal comandante in capo della “Legion”, generale Louis Pichot, nel corso di una cerimonia svoltasi alcuni giorni fa, al quartier generale di Aubagne. I vigneti si trovano nella tenuta di “Puyloubier” nelle vicinanze della città e che già oltre 50 anni fa era una sorta di luogo di ritiro o di cura per i soldati reduci dalle guerre. L’attività insolita degli ex militari è seguita da un altro alto ufficiale, il colonnello Xavier Lantaires, che è divenuto un po’ anche viticoltore e mettendocela tutta consacrano un’altra volta la filosofia di vita della “Legion” che si ispira anche alla Piaf secondo cui la bandiera non si piega mai ed e’ sempre pronta a ricominciare. Anche senza usare i fucili. Non per niente la linea dei vini prodotti, per ora non in grandi quantità (circa 300 mila bottiglie), reca il nome altisonante di “Esprit de Corps” e comprende un “rosso” e un “rosé” vendemmia 2007 del “Cotes de Provence”, la denominazione più estesa del dipartimento e che comincia da Telone per continuare fino a Saint-Tropez sia lungo la costa che nell’entroterra. Il vino dei legionari nasce da uve Cabernet Sauvignon, Cinsaut, Grenache noir, Syrah e altre uve minori autoctone e viene venduto a circa 7 euro la bottiglia. Nessun commento - anche se interpellati - da parte di produttori francesi. Per i suoi meriti la “Legion” è, forse, veramente insindacabile.

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