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Italia Oggi

Brunello, pace fatta con gli Usa ... La vicenda del Brunello tra Italia e Stati Uniti è stata formalmente chiusa ieri con una calorosa stretta di mano tra il ministro delle politiche i agricole e forestali, Luca Zaia, e l’ambasciatore americano, Ronald P. Spogli. “Oggi si chiude formalmente la querelle”, ha detto Zaia e Spogli gli ha risposto: “Sono molto lieto che con razionalità e ragionevolezza tatto sia stato superato: questo è frutto del forte e costante impegno del ministro, ma anche del rapporto solido e profondo di amicizia e rispetto tra Stati Uniti e Italia”. Zaia ha poi precisato che in mattinata ha presentato il decreto che permetterà di rilanciare il pregiato vino senese, che consente di superare quindi in modo definitivo il rischio del blocco delle importazioni negli Stati Uniti. “È solo una delle tonte iniziative che metteremo in atto”, ha spiegato il ministro, “per garantire il massimo livello di tutela dei consumatori e del prodotto di qualità e per consentire il rilancio a tutti i livelli di un mercato così importante per l’enologia italiana”, il decreto permetterà di rafforzare il sistema dei controlli, affidando all’ufficio periferico di Firenze dell’Ispettorato centrale per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari il compito di rilasciare la dichiarazione di conformità del vino a docg Brunello di Montalcino. Sarà compito dell’Icq verificare la tracciabilità delle partite di vino destinate al mercato statunitense. “Il superamento dì questa vicenda per il Brunello di Montalcino”, ha continuato Zaia, “ha un grande valore per difendere il nostro made in Italy che, ricordiamolo, produce 49 milioni di ettolitri l’anno e ci pone in testa alla produzione di vino nel mondo seguiti dai 46 milioni della Francia e dai 42 milioni della Spagna. Voglio anche ricordare che Montalcino oggi è una perla a livello mondiale,
erano solo una scommessa
di un gruppo di produttori,
tant’è che un ettaro allora va
leva 15 mila euro e oggi siamo
intorno a 500 mila euro”. Le
importazioni negli Stati Uniti del pregiato vino senese riguardano un quarto della produzione totale e sono stimate
per un valore di 30 milioni di
euro l’anno, il caso Brunello
ha rischiato, quindi, di danneggiare seriamente uno dei
simboli del made in Italy nel
mondo, con una funzione di
traino anche per altri prodotti
di eccellenza. Il giro d’affari
è di oltre 120 milioni di euro, 250 i produttori, 7 milioni di bottiglie vendute ogni anno, di cui l’82% all’estero.

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