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Italia Oggi

Sulle regole il tempo è tiranno ... Norme Ocm in G.U.... È proprio il caso di dire prima l’uovo della gallina. La. pubblicazione in Gazzeta comunitaria del regolamento che detta le regole per la programmazione nazionale delle risorse finanziarie affidate agli stati membri dalla nuova Ocm vino è, infatti, successiva alla predisposizione del documento nazionale che ripartisce tali risorse. La ragione è molto semplice, tempi ristretti e, per questo, pericolo di perdere le risorse per la prima campagna utile (2008-2009). Visto che la scadenza per la presentazione del programma nazionale alla commissione, prevista per il 30 giugno scorso, e la pubblicazione del regolamento comunitario hanno finito per coincidere, il tempismo del Mipaaf va riconosciuto.
Ora occorre solo attendere i tre mesi a disposizione della Commissione Ue per valutare la compatibilità fra quanto l’Italia vuole fare e quanto la disciplina europea consente. Ma vediamo brevemente il regolamento n. 555 del 27 giugno scorso (U E. n.L170), agevolati dagli orientamenti espressi nel programma nazionale. Aspetti in rilievo sono perciò le misure di mercato (distillazione dei sottoprodotti, distillazione per usi commestibili e l’arricchimento), le misure per la ristrutturazione e riconversione dei vigneti, la promozione extra Ue e gli investimenti. Per quanto riguardai sottoprodotti della vinificazione questi devono essere ritirati e smaltiti entro la fine della campagna. Le fecce possono essere consegnate ai terzi solo se denaturate. Ogni operazione è sottoposta a registrazione e controllo per garantirne la tracciabilità. L’aiuto comprende una cifra forfetaria di ristoro per compensare i costi di raccolta. Per la distillazione ad uso bocca l’importo dell’aiuto è fissato in base agli ettari e può essere versato anche a chi produce vino ma non uva. Per l’arricchimento, gli stati membri fissano l’importo dell’aiuto sulla base del prodotto e secondo il titolo alcolometrico. Per gli investimenti, le spese rimborsabili sono tutte quelle strutturali o tecnologiche che danno valore aggiunto all’attività aziendale. L’importante è che non siano semplici sostituzioni. Per la promozione, oltre a non cumularsi con gli aiuti già previsti per le azioni promozionali e sul sostegno rurale, un occhio di riguardo è richiesto per le piccole e medie imprese e per i marchi collettivi. Non possono beneficiarne in via esclusiva gli enti pubblici. La ristrutturazione, per erogare gli aiuti, richiede controlli sulla corrispondenza fra estirpato e reimpiantato per evitare distorsioni della concorrenza e abusi.

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