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Italia Oggi

Usa: sì al Brunello ... Arriva lo sblocco alle esportazioni. Decreto sui certificati di conformità. E Spogli dà il via libera... “Finalmente viene sbloccata la situazione, si spera in maniera definitiva. È una soluzione che auspicavamo”. Giovedì a Montalcino il ministro per le politiche agricole Luca Zaia ha presentato un decreto con il quale si scongiura il pericolo del blocco delle importazioni del Brunello negli Stati Uniti. Il ministro era accompagnato dall’ambasciatore Usa, Ronald P. Spogli. E le parole pronunciate in quella sede dal presidente del Consorzio, Patrizio Cencioni, liberano tutta l’ansia, le tensioni e le paure di veder crollare un impero come quello costruito attorno al celebre vino senese.
Niente stop, dunque, alle esportazioni negli Usa del Brunello di Montalcino. Notizia che arriva dopo le positive avvisaglie della scorsa settimana, quando dalla procura della repubblica di Siena vennero sbloccate 120 mila bottiglie docg di Pian delle Vigne 2003 Antinori. Il decreto non risolve comunque il problema del Brunello sotto inchiesta.
Resta in sospeso l’esito dell’indagine della magistratura, anche se il provvedimento firmato da Zaia presso l’azienda di Colle al Matrichese, apre le porte all’ingresso del vino negli Usa: un mercato che rappresenta il 25% del totale delle esportazioni del nettare ilcinese.
“Così riusciamo a uscire dall’empasse di una vicenda che rischiava di far partire un domino pericoloso a livello internazionale per tutto l’agroalimentare italiano”, ha chiosato Zaia. Il provvedimento però non prevede esplicitamente analisi chimiche sugli antociani del vino, ma rassicura sul rispetto del disciplinare, attraverso la verifica della tracciabilità del prodotto da parte dell’ispettorato centrale qualità Mipaaf.
Va ricordato che la presenza o meno di solo Sangiovese in purezza è alla base dell’indagine della magistratura senese e ha scatenato la querelle con gli Usa. In ogni caso, il decreto prevede che sia il ministero stesso, attraverso l’Ispettorato centrale per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari (Icq), ufficio di Firenze, ad “attestare le partite di vino Docg Brunello di Montaicino destinate all’esportazione verso gli Stati Uniti d’America”.
“Gli Usa si fidano del ministero e delle certificazioni dell’Icq”, ha sottolineato il ministro Zaia. Come si legge nel protocollo, suggellato da un brindisi finale a base di Brunello, “l’Icq è l’organo ufficiale di controllo preposto al rilascio di una dichiarazione di conformità del vino” e la “dichiarazione viene rilasciata a seguito della richiesta da parte delle ditte che esportano vino”. Per la certificazione occorrerà fornire la ragione sociale dell’azienda, le indicazioni dei numeri di lotto, della serie e del numero delle fascette di stato, l’indicazione del luogo dove sono detenute le partite di prodotto.
“Gli Usa sono il nostro primo cliente”, ha detto il ministro Luca Zaia. “Per questo abbiamo voluto dare una risposta seria e concreta e soprattutto vogliamo che non venga messa in discussione la qualità del prodotto da un punto di vista di tutela dei consumatori e della loro sa1ute. In realtà il problema non era legato alla qualità del vino, ma al rispetto del disciplinare. Finora i controlli li effettuava il Consorzio, adesso c’è un comitato di garanzia, nominato dal ministero, che si avvale, ha detto Zaia, delle modalità riconosciute dagli organismi internazionali e che sono leggibili in tutto il mondo. Per quanto riguarda il mercato, nei primi sei mesi del 2008 sono state venduti quasi 5 milioni di bottiglie, +47% sul 2007, il 76% dell’intera produzione che arriva a 6,5 milioni di bottiglie.

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