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Italia Oggi

Alcolici, vendite a +6%. Sidro e Vodka in testa ... I consumatori preferiscono il Sidro. e la Vodka. Lo dimostra il boom delle vendite di
queste bevande, cresciute, tra il 2006 e il 2007, rispettivamente del 14% e dell’11%.
Ma anche gli altri alcolici non se la cavano male: secondo uno studio di Nielsen, il settore ha registrato un aumento del 6% in 53 paesi. In testa, tra i mercati che sono cresciuti di più, ci sono l’Ucraina, con un +43%, seguita dal Venezuela, che ha registrato un incremento del 29%, e dall’Argentina (+23%). Anche in Russia (+17%) e in Polonia (+15%) la vendita degli alcolici ha mostrato un aumento.
E complessivamente l’Europa orientale, il Medio Oriente e l’Africa hanno registrato un incremento nelle vendite del 17%, mentre l’America Latina del 15%. L’Europa occidentale, il Nord America e l’area Asia Pacifico hanno riportato, invece, una crescita più modesta del 4%. Gli acquisti di Sidro alcolico, che ha un mercato che vale i miliardo di dollari (circa 647 milioni di euro), sono quelli che hanno registrato una crescita maggiore (+14%), soprattutto in Gran Bretagna, dove l’incremento è stato del 26%. Anche i Paesi Baltici e la Lettonia, dove le vendite a volume sono state più basse, hanno mostrato un andamento positivo, segnando, rispettivamente, un +44% e un +42%.
Le vendite di Vodka, che sono aumentate complessivamente dell’11%, hanno registrato un incremento del 7% in Russia, il più grande mercato per la vendita del distillato ottenuto da frumento fermentato, mentre la Polonia (secondo mercato) ha ottenuto un + 17%. In Europa Occidentale, i paesi dove gli acquisti della bibita sono aumentati maggiormente sono la Gran Bretagna (+11%) e la Francia (13%).
Non del tutto positivo l’andamento delle bevande gassate leggermente alcoliche che,
se sono cresciute in generale del 7%, in alcuni mercati hanno mostrato un calo rispetto all’anno precedente: è il caso degli Stati Uniti
(-1%), Gran Bretagna : (-6%), Francia (-7%) e Irlanda (-8%). In
testa per le vendite, invece, c’è l’Australia che, con un mercato da 2 miliardi di dollari (1,3 miliardi di euro), è cresciuta del 10%, seguita dal Giappone con un incremento del 28% e un mercato da 300 milioni di dollari (circa 194 milioni di euro).

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