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Italia Oggi

Le bollicine seducono l’Oltrepò ... Vini del Pavese... L’Oltrepò pavese è stato, già negli anni 90, una delle realtà emergenti della viticoltura del Nord Italia inventandosi, con notevole successo, anche un turismo legato sia al vino che ad altri aspetti caratteristici a partire da alcuni prodotti tipici come i salumi e alla cultura, e valga per tutti come esempio il museo nazionale della fisarmonica di Stradella. Venne anche ideata la “Strada del vino”. Fino a due o tre decenni fa, prima del miracolo che ha beneficiato la stragrande maggioranza dei vini italiani, l’Oltrepò produceva soprattutto “sfuso” ed era uno dei serbatoi di rifornimento di grandi città come Milano. Ora ha un marchio preciso e un ruolo importante sul mercato. I principali vini prodotti e imbottigliati anche da prestigiose aziende sono la Bonarda, il Riesling, il Buttafuoco e il Sangue di Giuda oltre al Pinot nero. Proprio intorno a quest’ultimo il Consorzio di tutela ha dedicato, fin dal 2004, molta attenzione con un progetto volto alla produzione di uno spumante di grande richiamo. L’obbiettivo è stato raggiunto nell’estate dello scorso anno con l’ottenimento della docg proprio per le “bollicine” versione “bianco” e “rosé”. Per il primo il disciplinare prevede un 70% di uve pinot nero e ovviamente vinificate in bianco e il 30% di Chardonnay e pinot grigio mentre per il secondo il minimo previsto di pinot è l’85% anche se, spiega Carlo Alberto Panont, direttore del Consorzio, molti lo vinificano in purezza. “Siamo molto soddisfatti del risultato raggiunto”, chiosa Panont, “e nutriamo grandi ambizioni tanto più se si pensa che ci troviamo a due passi dal Franciacorta”, facendo intendere che la concorrenza si gioca anche in casa. “Il nostro spumante punta a riscoprire il prestigioso ruolo di “bollicine per eccellenza”, aggiunge, “proprio in un momento in cui questo settore continua a mietere, come dimostrano le statistiche, successi nelle vendite”. Ora è stato tenuto a battesimo un nuovo progetto il cui nome è “Cuisèr”, un marchio collettivo che ha lo scopo di reclamizzare il vino nei prossimi anni. Le aziende aderenti sono al momento 54 ma dovrebbe aumentare. In termini di fatturato si punta, precisano ancora al Consorzio, ad arrivare ad 8 milioni di bottiglie complessivamente entro il 2015.

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