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Italia Oggi

Martelli sull’Europa ... L’Ocm vino? Un flop. Igt in pericolo... La riforma dell’Ocm vino non lo convince, mentre sui bag in box fa un cauto plauso. Al contrario si dice preoccupato della posizione Ue in fatto di etichettatura e pratiche enologiche. Per Giuseppe Martelli, direttore Assoenologi e neopresidente del comitato nazionale Mipaaf per la tutela delle denominazioni di origine e indicazioni geografiche tipiche dei vini, ci sarà molto da lavorare. E, soprattutto, ci saranno tanti problemi da risolvere.
Domanda. Da anni è direttore generale Assoenologi, Che ne pensa della riforma deIl’Ocm vino e dei decreti attuativi italiani?
Risposta. Nonostante i toni rassicuranti dei ministri dell’agricoltura dei principali paesi vitivinicoli europei, l’opinione di Assoenologi è che la riforma non soddisfa le aspettative. Doveva essere rivoluzionaria e invece ci sembra solo un rimaneggiamento ricco di compromessi. Una riforma “annacquata” che ha ceduto prima alle pressioni del “partito dello zuccheraggio” poi a quello della “non eliminazione dei sussidi”. Serviva il coraggio delle grandi sfide e la determinazione del cambiamento, ma questo non è avvenuto. Sta di fatto che oggi la riforma c’è ed è entrata in vigore nella sua prima fase. Occorre quindi cambiare pagina, guardare in faccia alla realtà e affrontare i problemi.
D. Assoenologi ha manifestato perplessità sul decreto che autorizza il Bag in Box per i vini a denominazione di origine, Perché?
R. Più che perplessità cautela. Siamo d’accordo sul fatto che il progresso non si possa fermare. Specie quando le innovazioni sono richiesto dai mercati del Nordeuropa, in cui il vino è considerato una bevanda di pronte consumo. E in cui il vetro, anche per motivi pratici, non ha tradizione. Ma il rischio è che dopo aver aperto una porta ci passi ogni cosa e che, pur di vendere, si perda l’equilibrio che l’Italia fino a oggi ha mantenuto tra innovazione e tradizione.
D. Sono in arrivo tre regolamenti Ue che daranno applicazione alla riforma in fatto di protezione delle menzioni tradizionali, pratiche enologiche ed etichettatura, Secondo lei, quali possono essere i “problemi” per l’Italia?
R. In arrivo non direi. La discussione è appena iniziata e i problemi emersi non sono da poco. L’importante è che, per queste norme, che dovrebbero entrare in rigore il 1° agosto 2009, non si verifichi quanto successo con il decreto applicativo, creando panico, confusione e insicurezza negli imprenditori alla vigilia di una vendemmia problematizzata. Per questo Assoenologi aveva proposto di far slittare l’entrata in vigore dell’Ocm vino al 1° agosto 2010, dando così la possibilità di aprire un confronto sui problemi della riforma. Gli aspetti più delicati rimangono le “pratiche enologiche” e “la nuova etichettatura dei vini”. Quest’ultima accrescerà la confusione su sigle e denominazioni, permettendo l’annata e la menzione del vitigno anche su etichette dei vini da tavola, generici, scardinerà le attuali Igt che oggi costituiscono la tipologia di punta del nostro vino in bottiglia venduto all’estero.
D. Brunello di Montalcino. Come uscire dall’impasse? Sull’etichettatura dci vini monovarietali, meglio autoctoni o a denominazione?
R. La questione “Brunello” è scoppiata in pieno Vinitaly. Allora, dissi che per non danneggiare l’immagine della vitienologia italiana bisognava chiarire la situazione in breve tempo, massimo 15 giorni. Ripeto oggi: quanto successo al Brunello può riguardare tutti i monovitigno, Nebbiolo, Moscato ecc. Perciò proposi l’emanazione di un provvedimento che, per questi Vqprd, ammetta una tolleranza del 5%. La proposta non fu accettata.

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