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Italia Oggi

Vitigni autoctoni e bordolesi a singolar tenzone ... Pur nel tentativo, a volte riuscito, di sorpassarli molti viticoltori italiani sono sempre rimasti affascinati dai vini francesi. Molti pensarono di farci anche buoni affari mettendosi a coltivare, anche loro, vitigni d’Oltralpe. Una fonte riferisce che (Cabernet e Merlol arrivarono nel Triveneto passando per il Piemonte dove nel 1820 un nobile, il conte Sambuy, piantò nell’Alessandrino alcune viti del primo. Negli anni 80 quella dei vini Bordolesi, proprio perché l’origine è nella zona di Bordeaux che ne caratterizza il cosiddetto “Terroir”, diventò un segmento importante della produzione italiana e ancora oggi rappresenta circa il 20%. Il vino “bordolese” che corrisponde alla mescolanza tra i due vini (a volte il Cabernet Sauvignon è sostituito dal Franc) nasce in Veneto, Friuli, Toscana e Sicilia per citare alcune regioni e tra i produttori vi sono nomi di prestigio che una volta all’anno si ritrovano a convegno vicino a Vicenza. Il “BCM- Bordolesi Cabernet Merlot”, così si chiama l’evento, ha permesso lo scorso weekend la degustazione di 250 etiche, e di fare il punto della situazione. A parere di Diego Planeta, noto viticoltore siciliano, quello dei vini bordolesi è un mercato ormai consolidato mentre per Leonardo Frescobaldi, toscano, è giunto il momento di considerare a tutti gli effetti autoctoni sia il Cabernet che, il Merlot. Ma per Paolo Castelletti, segretario generale dell’Unione italiana vini, “i vitigni veramente autoctoni riscoperti in questi anni sono altri”, spiega, “e con nome italiano e in quanto al mercato i nostri bordolesi devono affrontare un’agguerrita concorrenza di quelli che arrivano dai paesi extraeuropei con un prezzo qualche volta più basso”. Ma nel Vicentino insistono sapendo che il gusto internazionale continua ad avere i suoi adepti. L’ultimo nato è il “Nero d’Arcole”, località dove nei 1796 avvenne la famosa battaglia tra francesi e austriaci. Nasce dall’appassimento di Merlot e Cabernet; se ne producono quasi 28 mila ettolitri. Pare stia avendo successo. Napoleone e i francesi, che già vinsero la battaglia del ponte d’Arcole, potrebbero conquistare anche le vigne italiche...

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