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Italia Oggi

Scatta il restyling al disciplinare per il Collina Torinese doc ... Novità per il Collina Torinese doc: cambia la base ampelografica, vengono dettagliate le caratteristiche della tipologia rosso novello ed il disciplinare i produzione recepisce quanto stabilito dalla Carta dei principi della Regione Piemonte. Si tratta di cambiamenti, approvati questa settimana dal Civ, necessari dato che il disciplinare risale all’epoca del suo riconoscimento e quindi a quasi un decennio fa. Le necessità manifeste dalle stesse aziende agricole si sono perciò trasposte in un restyling che lo hanno reso più adatte alle mutate esigenze del mercato, più rispondente all’effettiva situazione del territorio, più preciso sulle varietà di uve presenti nella zona di pertinenza di questa produzione.
Il primo aspetto, come detto, riguarda la composizione ampelografica della tipologia “Collina Torinese Malvasia” che attualmente non prevede il vitigno Malvasia nera lunga, essendo questo fra quelli non espressivamente raccomandati per la provincia di Torino al momento dell’istituzione del disciplinare di produzione, ancorché presente nei vigneti della zona (frammisto al vitigno Malvasia di Schierano). La svolta è stata nel 2001, quando, fra le malvasie piemontesi, si è iscritta a catalogo anche quella denominata malvasia nera lunga. Così, già un anno dopo, il vitigno malvasia nera lunga è stato raccomandato anche in provincia di Torino.
Ora è stato possibile proporne l’introduzione anche nel disciplinare Collina Torinese accanto o in alternativa alla Malvasia di Schierano. Per quanto riguarda la zona di vinificazione delle uve, questa è stata estesa all’intera Regione Piemonte. In questo modo i produttori potranno vinificare le uve anche presso terzi, con vari benefici: maggiore possibilità di scelta delle tecnologie offerte dal mercato e quindi migliore competitività economico qualitativa del prodotto finale. Non sono stati, invece, modificati né l’assetto storico della denominazione, né la quantità massima di uva producibile ad ettaro. Per le caratteristiche al consumo (l’acidità totale minima), è stata ampliata la gamma delle composizioni ampelografiche dei vini, in modo tale da rendere il prodotto più flessibile alle richieste del mercato.

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