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Italia Oggi

Nell’estasi dell’Albana di Romagna ... Il passito ambrato e intenso di Faenza, terra del Passator Cortese... Per Galla Placidia, figlia dell’imperatore Teodosio, è un vino così soave da bersi solo in coppe dorate... A metà Ottocento un brigante di nome Stefano Felloni di mestiere traghettatore (passatore) imperversava in lungo e in largo nel cuore della Romagna. Le sue imprese furono oggetto di esaltazione dai più, ma anche oggetto d’ispirazione scritta come quella di Giovanni Pascoli, che nella poesia Romagna lo definì il “Passator Cortese”. Al brigante romagnolo dallo sguardo truce e dalle imprese citate e declamate in tutti i borghi dell’Appennino è dedicata un’importante corsa, la “100 km del Passatore che da Firenze a fine maggio conduce a Faenza”.
L’indole della Romagna con il suo carattere unico e il suo amore per il vino si esprime da diversi anni in un vino di alto lignaggio, oltreché per la sua storia, anche per la qualità estrinseca: l’Albana di Romagna. Il primo vino ad aver ottenuto l’ambito riconoscimento della Docg (Denominazione di origine controllata e garantita). Si racconta che la figlia dell’imperatore Teodosio, Galla Placidia, assaggiasse per prima questo vino durante una sosta in un paesino della Romagna. Le fu servito in una rozza brocca di terracotta e appena l’ebbe bevuto fu tanto estasiata che esclamò: “Non così umilmente ti si dovrebbe bere, bensì berti in oro, per rendere omaggio alla tua soavità!”.
Da allora, si dice, alla corte di Ravenna si bevve Albana in preziosissime coppe dorate e il paese dove la principessa si fermò a ristorarsi prende il nome di “Bertinoro”, nome che ancora oggi conserva. In questi giorni di festa i dolci sono i protagonisti della nostra tavola e delle tradizionalità alimentari del luogo, allora è l’occasione giusta per abbinare un Albana di Romagna passito. Ne rimarrete estasiati! Un accoppiamento che farà scoprire a voi e ai vostri ospiti un vino di Romagna poco conosciuto, almeno tra coloro che non si dichiarano professionisti del vino. Una ventina i comuni distribuiti tra le province di Bologna, Ravenna e Forlì/Cesena dove si produce questo nettare.
Le tipologie di Albana di Romagna sono quattro, di cui una nella versione secco e altre tre con la dizione amabile, dolce, passito e riserva. È indubbio che le tipologie passito con la versione riserva sono il fiore all’occhiello di questa denominazione che, anche con l’aiuto di enologi sempre più qualificati, ha raggiunto gradi di gradimento e di accoglimento da parte del pubblico e degli operatori impensabili un tempo in relazione alle tradizioni vitivinicole della Romagna. n vitigno di base è l’Albana al 100% con una resa per la tipologia passito che non supera il 50%.
I nuovi impianti di vigneti devono prevedere almeno 2.500 ceppi a ettaro, mentre porla più tradizionale e suggestiva forma ad alberello i ceppi dovranno essere almeno 5 mila. Le uve generalmente raccolte in cassette aerate, vengono pigiate e il mosto viene posto a fermentare in botti di rovere piccole o al massimo da 225 l. Ai fini dell’appassimento, le uve devono essere vinificate non prima del 15 ottobre a garanzia del raggiungimento di un ottimale grado zuccherino e l’appassimento si protrae sino al 30 marzo dell’anno successivo. Il vino prodotto può essere immesso al consumo il 1° settembre dell’anno successivo a quello della vendemmia. Per la tipologia passito riserva tale obbligo viene spostato al 1° dicembre. Molte aziende portano comunque più in là tale invecchiamento, anche otto-dieci anni, raggiungendo un bouquet considerevole con profumi intensi di miele, pesca, fiori e vaniglia, con un titolo in alcol che supera i 15°. Come si presenta questo vino: di colore giallo più o meno intenso con riflessi ambrati in relazione al grado di affinamento e un odore intenso che ricorda i grandi passiti francesi, eppure siamo in Romagna! Ottimo con i formaggi di fossa e con i dessert in genere.

Cosa vedere ... Il museo delle ceramiche...
A Faenza, oltre che giungere per poter acquistare l’Albana e per attendere la corsa del Passatore, ci si viene per le sue famose maioliche. Conobbe tale splendore e la crescita di questo artigianato tra il Medioevo e il Rinascimento. Tra le sue architetture segnaliamo la torre di Oriolo, esempio pressoché unico di mastio a pianta esagonale. Da visitare il Museo internazionale , delle ceramiche, considerate tra le più importanti al mondo. Nelle due sale è documentata la cultura della ceramica in tutti i continenti e attraverso i secoli.

Dove acquistare ...
Consorzio di tutela vini di Romagna è l’ente vini delegato alla tutela alla promozione di gran parte dei vini romagnoli tra cui l’Albana e il suo inimitabile passito: corso Garibaldi 2, Faenza, tel. 0546 28455, e-mail entevini@fastmail.it. Sono oltre un centinaio le aziende aderenti (tra quelle associative e singole) a tale rappresentativo ente di tutela. La quantità di Albana di Romagna dichiarata è in media di 500 hl rivendicata da una trentina dì produttori. Per poter degustare e acquistare, oltre che direttamente dai produttori, l’Albana di Romagna segnaliamo alcune enoteche: Cà de Vèn, vìa Corrado Ricci 24, Ravenna, tel. 0544 30163; Cà de Bè, piazza Libertà Bertinoro, tel. 0543 445303; Osteria di Piazza Nuova Bagnocavallo (Ra) , tel. 0546 63647. Il prezzo di un Albana di Romagna passito sì attesta sui 12 euro per le bottiglie da 0,50 l, non le riserve.

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