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Italia Oggi

Otto punti per il G8 agricolo. Così Confagri detta la sua linea... Otto punti di discussione per il G8 saranno al centro dei lavori del terzo Forum di Taormina (26-28 marzo), il cui titolo “Più agricoltura = meno recessione”, esplicita l’intenzione di conferire al settore un ruolo primario nel contrastare la crisi mondiale. “L’agricoltura deve tornare a essere strategica nelle scelte di politica internazionale”, ha detto il presidente della Confogricoltura Federico Vecchioni, illustrando le questioni che la confederazione intende discutere al Forum che “avrà un taglio più economico”. Far coesistere funzione economica e funzione sociale del settore è, secondo Vecchioni, un obiettivo primario, da raggiungere attraverso la gestione attiva dei mercati, garantendo auto approvvigionamento e sicurezza alimentare per tutti, un ampliamento della base produttiva in termini di materie prime agricole e, di conseguenza, con l’introduzione di elementi di innovazione, ricerca, scienza e tecnologia nei processi e nei prodotti. Il presidente ritiene inoltre importante promuovere in “un’ottica dì geometria variabile” un ampliamento permanente dei lavori del G8 ai nuovi player dei mercati mondiali, e rivalutare il ruolo dell’Ocm e delle altre organizzazioni internazionali, come la Fao, “in funzione di una partnership agricola mondiale”. Sul tavolo delle discussioni anche la graduale liberalizzazione dei mercati, la reciprocità di regole e comportamenti e gli strumenti in grado di garantire sufficiente accesso al credito alle imprese per il rilancio delle produzioni e l’internazionalizzazione. Cinque le sessioni dei lavori della tre giorni siciliana alla quale parteciperanno, fui gli altri, i ministri Giulia Tremonti e Luca Zaia, il presidente dell’Udc Pierferdinando Casini e il Nobel Rita Levi Montalcini, e che sarà aperta dalla presentazione di un’analisi realizzata dall’Ismea sugli scenari agricoli mondiali. Fra queste, un importante spazio sarà dedicato all’Agribusiness ed al ruolo contro ciclico che esso può svolgere rispetto alla recessione. Verranno poi trattate le politiche europee e la loro influenza sulle scelte italiane, la possibilità di una politica di apertura agli Ogm e gli strumenti per la competitività delle imprese trainanti.

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