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Italia Oggi

La perenospera della vite? Si gestisce, non si combatte. E dal 2009 arrivano tre nuovi principi ... Dopo una stagione invernale particolarmente piovosa, fredda ma non glaciale si prospetta un’annata difficile per il controllo della peronospora della vite. Le oospore, infatti, presentano una buona germinabilità proprio in presenza di piogge ben distribuite e temperature ridotte. Ora che la primavera sembra affacciarsi sul nostro Paese, accompagnata anche da precipitazioni, si avvicina anche il tempo dell’infezione primaria, ovvero di quel primo assalto di plasmopara viticola ai giovani germogli. E’ noto che le oospore non germinano in presenza di temperature medie giornaliere inferiori ai 10 gradi centigradi e quindi il recente ritorno di freddo potrebbe influire sulla precocità della malattia. Tuttavia è necessario tenersi all’erta e considerare che la regola dei “3 dieci” (10° C di temperatura, 10 mm di pioggia caduta nelle 48 ore e i germogli raggiungono i 10 cm di lunghezza) elaborata da Baldacci nel 1947 deve considerarsi superata, così come è da considerarsi superata la logica di contrasto unicamente basata su prodotti di contatto (rame e mancozeb). Tale tecnica, tutt’oggi in uso per l’agricoltura biologica, è stata per abbandonata da tempo nell’ambito dell’agricoltura convenzionale e di quella integrata dove un’ampia scelta di principi attivi consente di impostare una strategia più completa. In generale all’inizio della stagione di crescita è uso cautelarsi, in previsione di pioggia, con prodotti di copertura quali mancozeb o composti rameici eventualmente miscelati con fosetyl-Al per consentire una migliore protezione della nuova vegetazione in un momento di intenso accrescimento della pianta. La fase in cui la gestione della lotta al patogeno è più difficile va dalla prefioritura all’allegagione: il rischio aumenta perché i grappolini, essendo allo stato erbaceo, sono particolarmente suscettibili e possono essere gravemente danneggiati dall’infezione con pesanti conseguenze sulla produzione. Dal 2009 sono stati registrati per la vite tre nuovi principi attivi: fluopicolide, valifenalate e mandipropamidi. Di particolare importanza conoscere il meccanismo d’azione di questi principi attivi perché è sempre consigliabile alternare prodotti che abbiano diversi siti bersaglio così da limitare l’insorgenza di fenomeni di resistenza da parte di plasmopara viticola. Il fluopicolide agisce mediante delocalizzazione delle proteine spettino simili nella membrana, il valifenalate e il mandipropamid invece interferiscono con la sintesi dei fosfolipidi. Sebbene questi nuovi prodotti presentino anche un’azione curativa è bene ricordare che l’efficacia di un trattamento endoterapico diminuisce se il trattamento non è effettuato entro il 20-30% del periodo di incubazione o non oltre le 48 ore dall’evento infettivo. Di particolare interesse che le nuove generazioni di antiperonosporici combinano la capacità di entrare e di muoversi nei tessuti con la proprietà di permanere sulla superficie, spesso ridistribuendosi sulle cere epicuticolari. La tenacità dei nuovi agrofarmaci, la loro resistenza al dilavamento, è inoltre particolarmente utile per la protezione dei grappoli, organi in cui la penetrazione delle molecole è sempre apparsa problematica. Nella fase tra l’allegagione e l’invaiatura l'aggiunta di fosetyl-Al permette spesso di potenziare l’azione sulle foglie e sulle femminelle in accrescimento dei principi attivi utilizzati. Dopo l’invaiatura, anche per evitare problemi di residui tossici, la strategia di difesa dalla peronospora può essere effettuata con prodotti di copertura come mancozeb o rame. Negli ultimi anni la ricerca delle case produttrici di agrofarmaci è stata molto attiva, dando luogo alla registrazione di più di dieci principi attivi contro la peronospora nell’arco di pochi anni ma occorre ricordare che l’azione curativa delle nuove molecole è comunque limitata e che quindi resta da privilegia re una strategia di difesa preventiva basata sulle condizioni meteorologi che e sui modelli previsionali che stanno divenendo sempre più precisi e affidabili.

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