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Italia Oggi

I mille volti Berici ... La denominazione Colli Berici doc si arricchisce di nuove tipologie. Alle produzioni tradizionali si aggiunge, infatti, il bianco (anche in versione frizzante, spumante e passito), il rosso (anche in versione riserva e novello), lo spumante metodo classico (anche in versione rosato), il Tai rosso spumante e ulteriori monovarietali. Sono queste le novità richieste dal consorzio tutela Colli Berici, per il tramite della regione Veneto, e, in questi giorni, approvate dal Comitato nazionale vini a modifica del disciplinare di produzione della denominazione d’origine. Da oggi, la “Colli Berici” doc è riservata, oltre alle tipologie già citate in premessa, al Garganega, al Sauvignon, al Pinot Bianco, al Pinot Nero, al Pinot Grigio, allo Chardonnay, al Manzoni bianco, al Tai rosso, al Merlot, al Cabernet, al Cabernet Sauvignon, al Cabernet Blanc, al Carmenère e al “Barbarano rosso”. Per quanto riguarda le caratteristiche del vitigno, il “Colli Berici” bianco è ottenuto dalle uve della tipologia Garganega per almeno il 50%, e da altre varietà a bacca bianca, non aromatiche per l’altra metà. Per la varietà spumante le uve, del tipo Chardonnay per almeno il 50% e Pinot bianco e Pinot Nero per la differenza, devono provenire dai vigneti di un’unica azienda, essere iscritti all’albo dei vigneti. Per la varietà rosso, invece, ferme le caratteristiche di provenienza delle uve, la tipologia principale dovrà essere il Merlot a cui potranno essere aggiunte, in misura variabile non superiore al 50%, altre varietà a bacca rossa. Per il Barbarano, infine, le uve utilizzate dovranno essere di Tai rosso, esclusivamente prodotto nei comuni vicentini di Longare, Castegnero, Villaga, Barbarano vicentino, Mossano e Nanto. Per quanto riguarda metodi di coltivazione e tipo di impianto, tranne che per la varietà Garganega (per cui è consentita anche la tradizionale pergola veronese a tetto piano) sarà possibile utilizzare la spalliera semplice e doppia con il limite minimo di 3 mila ceppi per ettaro.

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