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Italia Oggi

Moet & Chandon, flute di storia ... La maison punta a valorizzare la sua tradizione d’eccellenza... Moet & Chandon, leggenda dello Champagne, simbolo di festa, luci, lusso, cinema, moda ora mette tutta la sua storia nella flute. Enfatizza la sua storia, le caratteristiche organolettiche e il legame con il suo territorio di produzione. Oltre ad aprire le sue cantine nella regione francese dello Champagne adesso vuole sottolineare la perfezione del suo perlage aprendo ai segreti e alle scelte del suo chef de Cave. Benoit Gouez ieri, a Milano, in via straordinaria, ha ricreato nel salotto di Trussardi affacciato su piazza della Scala, l’atmosfera magica, sofisticata, e quasi mistica, che lo porta a formare il suo Millesimato dall’assemblaggio di 11 tipi diversi di vini di base. Una straordinaria occasione di condivisione, il tasting esclusivo dal Brut Imperiai ai Grand Vintage attraverso i suoi vini protagonisti. Ogni anno lo chef de cave racconta che lavora con 700 vini base. Il Grand Vintage è frutto di Pinot Noir
(48%), Pinot Meunier (30%), Chardonnay (22%). Capolavori unici dell’enologo, i Millesimati (cinque anni in cantina), che raccontano una storia personale di
gusto, di ricerca come massima espressione di vendemmie uniche. Nettari perfetti per aroma, corpo, perlage secondo la ricerca dell’enologo tanto che può darsi che se lieviti e zuccheri non sono arrivati alla giusta fermentazione lo Champagne possa riposare ancora come il Millesimato 2002 che tuttora non ha portato a termine il suo percorso. Arriverà sul mercato il prossimo anno, mentre quello del 2003 ha il primato di aver vinto la sfida contro il meteo. Una sfida vinta per l’audacia e la competenza dell’enologo chef de Cave, Gouez, che, diversamente da quanto decisero altre maison di Champagne, in un anno estremo dal punto di vista meteo per l’eccezionale ondata di caldo torrido, audacemente portò a termine la sfida per il Grand Vintage 2003 giudicato sorprendente ed eccezionale. Ecco, la maison Moèt & Chandon, leggenda dello Champagne, parte del colosso francese del lusso Lvmh, accanto all’immagine vuole sottolineare quanto c’è di cultura enologica nella massima espressione di eccellenza del Millesimato. Una lezione che racconta
una storia di 300 anni per un prodotto che non ha tempo e che racconta uno stile di vita e di passione. Torna alle sue origini Moet & Chandon ripercorrendo le strade del cinema, mai lasciate del resto, ma ora più frequentate come in un tempo passato, tanto da far scegliere come musa testimonial l’attrice Scarlett Johansson perché come Moet & Chandon è capace di fare sognare. “L’esperienza di Gouez sta
portando a comunicare il valore intrinseco del prodotto, il valore aggiunto alla marca. Raccontiamo circa 300 anni di uve, di cantine”, ha sottolineato Cristiano Talassi, direttore marketing. “È il recupero dei valori della maison”. L’intento è sottile: diffondere maggiormente il consumo del vino-champagne in Italia così come avviene in Francia, dove ogni occasione è buona per aprire una bottiglia di bollicine infinite. Per questo la maison francese sta lavorando con i locali per incentivare il consumo alla flute.

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