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Italia Oggi

Enologia. L’uso dell’argon sorpasserà quello di azoto ... Dall’azoto all’argon. L’impiego di gas inerti nella produzione di vino ha subito una evoluzione, “Il progetto Argon è l’ultimo di una serie di iniziative che Air Liquide porta avanti nel settore enologico dove è forte l’evoluzione tecnologica”, spiega Giulio Forneris, direttore sviluppo attività liquidi e on site di Air Liquide Italia Service. “Abbiamo una serie di progetti che vanno nella direzione di uno sviluppo sostenibile e di ridurre l’impiego di sostanze chimiche”. La scelta dell’argon supera l’uso dell’azoto che trova ampio impiego nell’imbottigliamento dei vini. “L’argon ha un potere maggiore di inertizzazione e poi ne occorre una quantità minore quando viene tolta l’aria che rimane tra il tappo e il vino. Abbiamo preparato un protocollo e metteremo in piedi una sperimentazione con l’Organizzazione interprofessionale per la comunicazione delle conoscenze in enologia (Oicce), nostro partner. Se le cantine riterranno validi i risultati, metteremo sul mercato la tecnologia”. I1 progetto Argon è stato presentato durante il convegno che si è tenuto a Sant’Andrea in Percussina (Fi) dal titolo “Coadiuvanti tecnologici in enologia. Attualità e prospettive”, organizzato da Oicce. “Le caratteristiche fisiche dell’argon unite a idonee modalità d’uso, lo rendono applicabile anche in situazioni limite in cui l’uso dell’azoto sarebbe complicato, il suo attuale utilizzo nella realtà italiana è però sporadico, quasi sempre importato da esperienze estere e attuato prevalentemente con modalità empiriche . Nel settore enologico, Air Liquide è presente con tre progetti per il raffreddamento dell’uva e del mosto attraverso l’impiego di CO2. “Si ottiene un miglioramento qualitativo del prodotto finale. La CO2 raffredda la materia prima e ne trattiene gli aromi e gli altri composti come i tannini. Si ha un prodotto finale di qualità maggiormente apprezzato dal consumatore. È una tecnica usata per vini di elevata qualità, in particolare per i bianchi, fruttati, da aziende che si possono permettere i costi di trattamento”.

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