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Italia Oggi

Vino, in maxi-etichetta veritas ... Storia., abbinamenti, territorio in un pieghevole di 12 pagine... Più spazio per raccontare tutto sulle bottiglie, così 51 produttori si sono uniti e si fanno pubblicità... Colore, nome, provenienza e gradazione alcolica. Queste sono le indicazioni standard che si possono leggere sull’etichetta di una bottiglia vino. Ma sono sufficienti al consumatore per scegliere quello giusto? Antonio Cardetta, biologo, e Fabrizio Christian, esperto di marketing, fondatori di Autoctono, società specializzata nella valorizzazione di vini provenienti da vitigni autoctoni, sostengono di no. “Le etichette tradizionali”, commenta Christian, “lasciano una lacuna. In base alla nostra esperienza, infatti, abbiamo capito che il consumatore chiede informazione e trasparenza e premia il produttore che sa fornirgliele”. Questo è il motivo che li ha spinti a cercare una strategia capace di far “parlare” i vini. Così nel 2006 hanno ideato e brevettato il progetto di comunicazione Vino Parlante: una retroetichetta pieghevole di
12 pagine che sostituisce quelle tradizionali, un sito internet che diventa una vetrina per tutti i produttori che aderiscono al progetto ed eventi e campagne promozionali garantite
Nelle dodici pagine dell’etichetta dei “vini parlanti” ci sono informazioni sull’annata e le caratteristiche organolettiche del vino (colore, sapore, odore e corposità), sulle uve da cui è ricavato, sul territorio di provenienza e sugli abbinamenti con i cibi. L’etichetta può essere staccata e conservata e contiene anche il profilo del produttore e in alcuni casi anche i suoi contatti. “L’etichetta multipagina”, continua Christian, “consente al consumatore di conoscere veramente il vino che sta bevendo, così da poterlo apprezzare nella sua completezza. Inoltre è un canale di comunicazione che lega produttore e consumatore, è uno strumento che permette di mantenere un ricordo del vino e una garanzia di trasparenza che serve a generare fiducia”.
Le aziende che hanno aderito al progetto sono 51, per un totale di 78 “vini parlanti”. Si tratta di aziende mediopiccole, cooperative o cantine sociali, concentrate soprattutto in Piemonte, Toscana e Veneto. L’obiettivo è raggiungere 200 aziende rappresentative di tutto il territorio nazionale entro i prossimi 3 anni.
Per aderire bisogna pagare unaquota che comprende tutte le attività promozionali, più una quota per ogni etichetta stampata. Il produttore fornisce poi le informazioni e le foto da inserire nell’etichetta. Alla realizzazione del pieghevole partecipano anche il Seminario permanente Luigi Veronelli, un’associazione che si occupa delle note relative agli abbinamenti, e l’Ager, società cooperativa convenzionata con la facoltà di Agraria di Milano, che invece compila le sezioni dedicate ai vitigni, al territorio e all’annata. Dopo aver raccolto tutte le informazioni la società Autoctono provvede alla realizzazione delle bobine con le etichette adesive che vengono inviate alle aziende produttrici.
L’adesione al progetto comporta anche il coinvolgimento in una serie di attività promozionali: pubblicità su riviste specializzate e la partecipazione
a fiere di settore ed eventi di degustazione, uno spazio sul sito internet www.autoctono.it in cui il produttore può presentarsi con un video, mailing e materiale informativo distribuito nei punti vendita, nei bar e nei ristoranti.
La comunicazione è curata direttamente da Autoctono che investe circa il 40% di quello che ricava dal progetto Vino Parlante per le campagne. Da quest’anno la società, su richiesta di alcuni produttori, fornisce anche un servizio di supporto alla commercializzazione dei vini attraverso una rete di distribuzione che per il momento è attiva solo nelle regioni del Nord Italia.

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