Italia Oggi

Lunelli va oltre la crisi ... Vedere le opportunità anche nei momenti più difficili e continuare a investire sui prodotti e sull’immagine dei brand in portafoglio. E con questo spirito che affronta la crisi globale la famiglia Lunelli, cui fa capo l’omonimo gruppo trentino del bere di qualità: spumanti Ferrari, grappa Segnana, vini trentini, toscani e umbri e acqua minerale Sorgiva, per un fatturato consolidato che ha sfiorato nel 2008 i 70 milioni di euro. “Considerato che le difficoltà del mercato si sono manifestate con particolare evidenza negli ultimi mesi dell’anno, tradizionalmente i più significativi per il consumo di bollicine”, dichiara a ItaliaOggi Matteo Lunelli, ad della holding e vicepresidente della Ferrari F.lli Lunelli, “aver chiuso il bilancio 2008 della casa spumantiera a quota 54,5 milioni di euro, con una flessione dcl 3-4% dei ricavi e del 6% del numero di bottiglie vendute (sceso a 4,7 milioni, ndr) rispetto al 2007, lo considero un risultato soddisfacente. Così come sarei contento di confermare i ricavi quest’anno, a fronte del forte destoccaggio in atto in Italia non soltanto nell’horeca, ma anche nella gdo, che ha rallentato le vendite nel primo semestre 2009. Al di là della situazione contingente, siamo comunque convinti delle ottime potenzialità d’ulteriore crescita dei nostri spumanti metodo classico, un business in cui continuiamo a investire”. Dei 10 milioni di euro stanziati lo scorso anno dal gruppo, 6 milioni sono stati effettivamente spesi in Ferrari per il potenziamento della cantina e per l’acquisto di un’area adiacente per poterla ampliare. “Prevediamo d’aver bisogno di maggiori spazi”, puntualizza Lunelli, “avendo incantinato una vendemmia eccezionale l’anno scarso. Abbiamo infatti acquistato 8 mila tons di uve delle colline trentine (fra quelle provenienti da vigne di proprietà di un’azienda del gruppo e quelle dei quasi 500 conferitori, ndr) per una spesa di 11 milioni di euro che dovrebbero portare a un tirage di 6,8 milioni di bottiglie destinate a entrare sul mercato di qui a 5-10 anni, a seconda della tipologia di spumante”.